La Federal Deposit Insurance alla guida della Bad Bank

L’amministrazione americana annuncerà entro la prossima settimana i dettagli del nuovo piano di salvataggio per il settore bancario, ma sono già trapelate delle indiscrezioni.
Dovrebbe prendere corpo la costituzione di una [a]bad bank[/a], nella quale confluiranno gli asset tossici presenti nei bilanci dei diversi istituti; la guida della bad bank sarà affidata alla [a]Federal Deposit Insurance Corporation[/a], ente statale che fornisce le garanzie sui depositi bancari.
Il presidente Sheila Bair sta spingendo fortemente perché il suo ente possa ricevere questo prestigioso incarico ed il mondo finanziario è piuttosto concorde nel ritenere la FDIC come la migliore soluzione tra gli enti statali presenti nell’ordinamento statunitense.
La costituzione della bad bank continua tuttavia a creare polemiche nel mondo americano, a causa dei forti costi che la collettività dovrà sostenere.

In tema di nomine, William Dudley, è stato nominato presidente della Federal Riserve di New York, in sostituzione di [p]Timothy Geithner[/p], ora a capo del tesoro.
Ieri Geithner ha annunciato che verranno adottate misure per garantire una maggiore trasparenza nella concessione degli aiuti al sistema bancario ed in particolare verranno resi noti gli aiuti concessi ad ogni istituto.
La decisione vuole combattere la pressione dei lobbisti ed offrire alla nazione l’idea che gli aiuti non finiranno nelle tasche dei manager di Wall Street, dopo il recente scandalo dei bonus di 4 miliardi pagati da [s]Merrill Lynch[/s], i giorni prima del salvataggio. 

Lasciando le problematiche statunitensi, il governo tedesco ha definito un secondo piano di aiuti da 50 miliardi di Euro, dopo i 31 miliardi varati per il primo piano. Il senso di responsabilità della classe politica tedesca non viene meno neanche nei momenti di crisi, il cancelliere [p]Angela Merkel[/p] ha infatti puntualizzato come, a fronte dei nuovi aiuti, il livello di debito pubblico raggiungerà un picco mai registrato dalla nazione, per questo saranno messe in atto serie misure per diminuirne da subito l’entità; una prima proposta è quella di destinare alla riduzione del debito pubblico gli utili delle banche pubbliche, oltre un determinato tetto ancora da fissare.

Da segnalare infine l’approvazione del parlamento giapponese, fortemente ostacolata dall’opposizione, di un piano di aiuti all’economia da 4.800 miliardi di yen (40,3 miliardi di Euro), incentrato principalmente sul rilancio dei consumi interni, attraverso erogazioni in contanti alle famiglie. Il piano è piaciuto ai mercati ed ha permesso alla borsa di Tokio il forte rialzo (+5%) registrato nella seduta di ieri.

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