Jackfly e l'ufficio rovistato

JACKFLY (52a  Puntata)
Milano, filiale Nattan Bank
Ore 9.15 del 22 settembre

«Jack! Meno male che sei arrivato! Qui non ci sto capendo più nulla. Ho provato a chiamarti sul cellulare, ma non eri raggiungibile.»
«Calma, Francesca. Cosa sta succedendo? Chi sono questi signori?»
«Non è chiaro, non lo so…»
Francesca è chiaramente sconvolta. Non meno di quanto sia sottosopra il tuo ufficio. I computer sono tutti accesi, gli schedari aperti, i cassetti poggiati sul pavimento, gli armadi spalancati. Per terra ci sono un sacco di carte. Al centro di questo bailamme due uomini, in abito scuro già il 22 settembre, stanno curiosando tra i faldoni dei tuoi clienti. Uno dei due, dopo aver sentito la tua voce, ti si avvicina.
«Buongiorno, lei è l’ingegner La Mosca?»
«Sì, sono io. Voi chi siete?»
L’uomo in scuro tira fuori dalla giacca una busta chiusa e te la porge.
«Sono Lampredi. E questo è il mio collega Fascetti. Siamo del controllo interno della banca. Non si preoccupi, stiamo semplicemente facendo un’ispezione di routine.»
«Alla faccia della routine. Mi state sfasciando l’ufficio. Poi, mi risulta che in mia assenza voi non potreste toccare nulla.»
«Non si alteri, non è il caso. Per la sua segretaria non sarà certo un problema rimettere in ordine.»
«Sì, ma non capisco. Faccio questo lavoro da undici anni e non mi è mai capitata una cosa del genere. A che devo questo
privilegio? Qualcuno ce l’ha con me?»
«Ingegnere, non si metta strane idee in testa. È routine. Oggi è capitato a lei. Domani capita a un altro. Ci faccia fare il nostro lavoro e vedrà che ci sbrighiamo in fretta.»
Certo, certo. Ci manca solo che ti dicano che ti stanno punendo per quel che hai detto all’ultima riunione. Francesca è in pena, neanche stessero ispezionando la sua camera da letto con lei in camicia da notte. Tu l’abbracci.
«Dai, su, poi ti aiuto a sistemare. Io però adesso devo uscire.»
«Te ne vai? E li lasci qui a rovistare dappertutto?»
Sorridi. «Dai, hai sentito che hanno detto? “Non si alteri. Non è il caso”. Vieni qua, che prendiamo un caffè.» La spingi delicatamente verso l’antibagno dove c’è la macchinetta. Francesca ti segue  riluttante, guardandosi continuamente le spalle, come a controllare i due ispettori.
«Ascolta, Francesca, non preoccuparti. Probabilmente è davvero un caso. Comunque noi abbiamo tutto in ordine, no?»
«Chiaro, come sempre. Però non sono tranquilla. Perché cercano? Cosa cercano?»
«Non cercano niente in particolare e non troveranno niente. Per questo voglio uscire. Voglio dimostrargli che non ho assolutamente niente da temere. Tu però resta qui e controlla quel che fanno. Non interferire, ma non perderli d’occhio, mi raccomando.»
«D’accordo, ma ti avverto: questa cosa mi turba abbastanza. Non so se mettermi a piangere o sbattergli un computer in testa.»
«Né l’una né l’altra cosa!»
«E tu che cosa farai?»
«Andrò un po’ in giro. Tu, senza farti sentire troppo da quei due, ma senza neanche nasconderti, annullami tutti gli appuntamenti della mattinata. Di’ che ti ho chiamato da casa e che sono malato.»
E così esci con il sorriso sulle labbra, salutando i due ispettori.

E poi sei andato in giro tutta la mattina. Così, senza una meta precisa. Hai comprato una pelliccia ecologica per Céline. Ti sei seduto al caffè a leggere il giornale. Cose che non avevi mai fatto prima. A un certo punto ti sei trovato davanti alla vetrina dell’armaiolo di via Borsieri. C’erano scimitarre, machete, coltelli a serramanico, pistole, baionette, tirapugni. Un festival di acciaio brunito o cromato, di forme sinuose o scabre, di luci secche, taglienti. Chissà se gli ispettori li ha mandati veramente Mancini, dopo la scenata dell’ultima riunione, ti sei chiesto. Ma dai, è impossibile, ti sei risposto lì per lì. È assolutamente un caso. E ora che ne dici, Jack? Era davvero un caso? Ah, ma ecco che arriva Francesca. Ti porta il giornale, che tanto non leggi. Ma anche una buona notizia. È proprio un’anteprima, non te l’hanno ancora detto i medici, vero?
Fra tre giorni torni a casa.

..continua…                    leggi le puntate precedenti          

*tratto dal romanzo JACKFLY 
(www.jackfly.netdi Nicola Scambia (www.nicolascambia.net)

 

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