Fineco, scoppia il caso ECOcertificate

Sono ancora molti gli investitori che si trovano in portafoglio strumenti che ormai non hanno alcun valore perché legati all’ex-colosso americano Lehman Borthers. E, soprattutto, sono ancora molti i promotori finanziari che, dopo aver collocato strumenti “tossici”, si trovano praticamente “soli” di fronte al cliente.

Tra questi promotori spiccano anche quelli di FinecoBank. In base a uno scambio di mail interno alla rete, e giunte in possesso di Bluerating, sembrerebbe che la dirigenza abbia deciso di non prendere nessuna decisione in merito alla sottoscrizione proposta nel giugno 2007 (circolare nr.3078 del 05.06.2007) dell’Enviroment Conservation Lehman Brothers, detto più sinteticamente ECOcertficate.

Con l’ECOcertificate “si proponeva di far investire un certo target di clientela (per chi fosse interessato ho le analisi societarie dell’epoca) in ‘società attive nel settore ambientale che generano performance, beneficiando nel contempo di una struttura di investimento che protegge parzialmente in caso di condizioni di mercato negative. L’ECOcertificate è indicizzato ad un paniere di sei FONDI D’INVESTIMENTO’ (tratto dalla circolare sopra citata)” si legge nella mail inviata da un pf a tutti i colleghi e alla dirigenza Fineco lo scorso 16 gennaio.

La lamentela-riflessione del promotore Fineco riguarda la discordanza di atteggiamenti nell’affrontare i vari prodotti “tossici” collocati negli ultimi anni. “Ora nella comunicazione della società del 13.01 2009 si parla di intervento (evviva) della UnicreditVita sulle polizze Artemide, fornendo una via d’uscita, valutabile certo ma sempre una via d’uscita, ai contraenti – si legge ancora nella mail in nostro possesso – E chi ha gli ECO? E’ carne da macello come al solito? Certo nell’informativa del 17.11.08 si dice che la società sta monitorando la situazione con l’aiuto di uno studio legale statunitense in funzione dell’evolversi del Chapter 11 richiesto da Lehman… intanto però qui si aspetta e si vedrà, di là ci sono proposte concrete”.

Tutto questo perché i clienti di ECOcertificate sono pochi? O forse hanno un patrimonio tale che spinge la rete a trattarli in maniera diversa dal resto della clientela? O forse sono pochi i pf che hanno scelto di collocare questo prodotto e quindi possono essere lasciati da soli di fronte al cliente? Sono queste le domande che si pone il professionista che ha dato vita a questo dibattito interno alla rete Fineco e che amaramente conclude con la riflessione che tanto alla fine “la faccia ce la mettiamo noi“.
 
Quali risposte ha ottenuto? Dallo scambio di mail non risultano risposte dirette al promotore da parte della dirigenza, ma dagli uffici di Fineco, contattati da Bluerating.com, confermano che la situazione è al vaglio di uno studio legale e che, fino a quando non saranno concluse tutte le verifiche del caso,  non è possibile (né opportuno) suggerire una soluzione. Insomma non sembra che Fineco abbia intenzione di lasciare sola la propria rete.

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