Non dimentichiamo banche e promotori

A seguito della notizia pubblicata il 19 febbraio scorso, Promotori Finanziari – Perché l’€FPA corteggia i consulenti, abbiamo ricevuto alcune precisazioni da Sergio Boido, presidente di EFPA Italia, che pubblichiamo di seguito.

– La realtà del mercato spagnolo. EFPA Spagna come giustamente riportato, ha ottenuto nel corso degli anni dei risultati migliori di EFPA Italia. Tuttavia per valutare correttamente i dati occorre anche considerare i presupposti dei relativi mercati  di riferimento. In Spagna non esiste la figura del promotore finanziario e, al momento, l’attività di collocamento di prodotti e servizi finanziari è svolta prevalentemente da dipendenti di Istituti bancari. Alla nascita di EFPA Spagna  non  esisteva in quella nazione alcun albo professionale né una legislazione che ne disciplinasse l’attività, né un codice etico, né una specifica formazione. Nel momento in cui EFPA Spagna ha proposto una certificazione professionale a quel mercato, ha trovato una sentita esigenza di visibilità e riconoscimento professionale e quindi una maggiore sensibilità da parte degli operatori, cui era in grado di offrire una tangibile e qualificata soluzione, e cioè un percorso formativo strutturato secondo standard riconosciuti a livello europeo. Diversamente è accaduto in Italia, dove diversi erano i presupposti. Esiste (esisteva) infatti un Albo pubblico e l’attività professionale è disciplinata ex lege e monitorata dalla Consob da oltre 15 anni. Quindi, sulla base delle diverse condizioni di partenza, i risultati di EFPA Italia,  conseguiti in 6 anni d’attività, sono di grande soddisfazione e notevole rilievo, visto che l’esigenza di migliorare e certificare le competenze professionali è realmente fondata sull’interesse di ogni SIM, Banca o singolo professionista di perseguire una formazione qualificata e  continua nel tempo.

– I target di riferimento. La Missione di EFPA a livello europeo consiste nel definire standard condivisi e di elevata qualità per i programmi didattici, organizzare esami per verificare le competenze acquisite rilasciandone le relative certificazioni e promuovere l’etica nel settore del financial advising and financial planning in tutta Europa. EFPA Italia, fin dalla sua costituzione, ha perseguito la missione assegnata, tanto che dal 2008 è ufficialmente operativo un iter formativo modulare e strutturato per rispondere a tutto tondo alle diverse esigenze degli operatori finanziari (privati o corporate).
Certamente EFPA Italia si propone, come da Voi rilevato, come riferimento qualificato anche nei confronti dei “consulenti finanziari persone fisiche” di cui al Decreto 24 dicembre 2008, n. 206; anzi in sede di consultazione da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, preventiva all’emanazione del sopracitato decreto, EFPA Italia ha richiesto formalmente e ufficialmente (fornendo opportuna e completa documentazione a corredo) che il possesso della certificazione EFA fosse uno dei requisiti per l’esonero dall’esame richiesto per l’iscrizione al costituendo Albo.

Ma il mercato di interesse e di riferimento di EFPA Italia è molto più ampio, abbracciando di fatto tutti i settori che si occupano di fornire consulenza relativa a prodotti e servizi finanziari. Prova ne sia che il 20% dei professionisti certificati EFA appartiene a Istituti bancari tradizionali. Inoltre, da giugno 2008, vengono accreditati corsi e organizzate prove d’esame per il conseguimento del Diploma European Financial Services- DEFS – destinato prevalentemente a consulenti bancari e aspiranti Promotori Finanziari – che  attesta una specifica formazione  strutturata e funzionale per conseguire in un secondo tempo la Certificazione europea di European Financial Advisor – EFA.

Lo scopo finale in sintesi, anche su indirizzo da parte della Unione Europea, è  quello di avere dei professionisti qualificati nel settore finanziario e una piattaforma di competenza pan-europea riconosciuta.
Infatti,  secondo i funzionari dell’UE preposti al settore finanziario, quali David Wright – Direttore della sezione “Politica dei servizi finanziari e mercati finanziari” nell’ambito della Direzione Generale “Mercato interno e servizi” della Commissione Europea – la direttiva Mifid di fatto al momento non entra nello specifico delle competenze della professione, ma l’educazione finanziaria diretta verso una qualificazione, certificabile e comprovabile in termini di competenze dei professionisti della consulenza e su basi condivisibili come quelle create da EFPA, risulta un passo fondamentale per arrivare all’obiettivo ancor più ambizioso: quello di un’educazione finanziaria diretta sul risparmiatore.

Sergio Boido
Presidente EFPA Italia

Risponde la redazione di Bluerating.com
Ringraziamo il presidente EFPA Italia per le precisazioni che aiutano a chiarire ulteriormente il ruolo importante svolto dall’EFPA. Ruolo che naturalmente non abbiamo mai messo in discussione. Quello che si proponeva l’articolo “Promotori Finanziari – Perché l’EFPA corteggia i consulenti” era fare chiarezza su un tema importante come la certificazione professionale, partendo dai freddi numeri. L’analisi di Sergio Boido la condividiamo appieno, ma ci permettiamo di girare al presidente una riflessione giunta in questi giorni dai lettori e che crediamo meriti una precisazione diretta da parte di EFPA Italia.

Diversi pf hanno espresso via mail il seguente quesito: “Sarebbe mio interesse divenire certificato Efpa, ma la volontà di progredire mal si concilia con i costi da sostenere per partecipare al corso. Perchè le mandanti non ci fanno accedere ad un minicredito rateale per poter partecipare senza incidere pesantemente su una fattura ridotta purtroppo all’osso dalla attuale congiuntura?“.

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