Le banche e il mistero dei Tre-Bond. Nomura contraddice Berlusconi

Dopo tanti dibattiti i Tremonti Bond, o come li chiama qualcuno i Tre-Bond, sono arrivati. Non hanno soddisfatto il mondo delle banche (ma in questo periodo è un’impresa alquanto ardua), ma hanno comunque riscosso un certo favore.
Quello che ora tutti si chiedono è quali e quante banche ne beneficeranno?

A questa domanda ha risposto pochi giorni fa direttamente il presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Il premier, nel corso della conferenza stampa tenutasi a Bruxelles il primo marzo, al termine dei lavori del Consiglio europeo straordinario, aveva chiaramente affermato: “ad oggi c’e’ forse una sola banca che ha avanzato una ipotesi di interesse, anche se ancora non si e’ concretizzata”.

“Il governo – ha aggiunto Berlusconi – insiste affinche’ le banche continuino a fare le banche” e quindi a prestare soldi alle imprese. “Ma le banche italiane non hanno problemi e si stanno impegnando con il governo ad ampliare il credito alle imprese”.

Oggi però dal mondo dei mercati arriva un segnale decisamente diverso: ”Solo Mediobanca non ricorrera’ ai Tremonti Bond”. E’ questo quanto afferma Nomura in un report dedicato alle banche indicando che solo Mediobanca come uno dei titoli della “lista conviction buy”. Complessivamente, gli analisti di Nomura ritengono che le banche di investimento saranno meno esposte ai rischi delle banche commerciali.

L’unico punto in comune delle due previsioni è l’esistenza di un ‘bastian contrario’. Ora si deve solo aspettare e capire se sarà in positivo o in negativo.

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