Promotori finanziari – Il sogno di lavorare in Posta

Una volta c’erano le Poste Italiane, poi è arrivato il BancoPosta e oggi PosteMobile. Queste tre realtà, in verità, non sono una novità per gli italiani, ma sempre più spesso le offerte delle tre società del Gruppo guidato da Massimo Sarmi si incrociano. E’ proprio di oggi l’ultima notizia a riguardo: 10 euro di ricarica gratis a chi attiva una SIM PosteMobile e la associa ad un Conto BancoPosta o alla ormai celebre Postepay.

“La SIM – si legge in una nota -, acquistabile al costo di 5 euro, includera’ infatti 15 Euro di traffico telefonico.
Per aderire alla promozione ‘5 con 15′ basta indicare sul modulo di attivazione della SIM il codice della promozione: BP6 in caso di associazione della SIM al Conto BancoPosta e PP6 in caso di associazione alla Carta PostePay. La promozione non e’ cumulabile con eventuali altre promozioni PosteMobile in corso.
L’associazione della SIM al conto Banco Posta e/o alla Postepay consente l’accesso alla versione Premium dei piani tariffari PosteMobile ‘500 Con Tutti’ e ‘Con Tutti’, il meglio dell’offerta PosteMobile”.

Si sa gli italiani, in tempi di crisi, rinuncerebbero a tutto tranne che al proprio cellulare. E un’offerta così allettante (visti anche i dettagli di alcuni dei piani tariffari) difficilmente passa inosservata. Anche perché basta recarsi in Posta per una raccomandata, un pacco postale, una bolletta o qualunque altra semplice operazione “postale”, da qui al 18 aprile e sicuramente un diligente impiegato delle Poste ci segnalerà l’offerta unica e irripetibile.

Il cellulare viene prima di ogni cosa ed ecco che ci troviamo con un nuovo operatore telefonico e, perché no, magari una nuova banca.

Niente male come strategia di marketing. Un’offerta da fare invidia a tutti quei promotori finanziari che oggi fanno fatica ad acquisire nuovi clienti e a fidelizzare quelli vecchi (l’offerta PosteItaliane riguarda chi è già correntista, ndr). Quanti professionisti vorrebbero presentarsi dalle famiglie italiane e proporre una nuova SIM telefonica (che non richiede nessun test di adeguatezza MiFID e simili), anziché un investimento in un fondo azionario (o simili)? E magari evitare la fuga di un correntista della banca? O incentivare un nuovo cliente a diventare correntista, visti i benefici offerti dalla banca ai più fedeli?

In tempi di crisi, considerando la forza del brand Poste Italiane, l’amore per i cellulari degli italiani, e la diffidenza per tutto ciò che può essere associato alle parole banca e investimenti, chissà quanti promotori finanziari inizieranno a sognare un sano e sicuro lavoro nelle solide (e innovative) Poste Italiane.

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