Intermediari-clienti, la ricetta di Draghi

Sempre, ma soprattutto in periodi di crisi, valore prezioso per una banca è il suo buon nome, fondamento di un solido rapporto con la clientela. Salvaguardare e accrescere la reputazione del sistema bancario richiede comportamenti concreti irreprensibili, non meno che norme rigorose. Relazioni trasparenti e corrette con la clientela proteggono il consumatore; stimolano la concorrenza, assicurando piena comparabilità tra prodotti; sono un elemento importante della sana e prudente gestione degli intermediari, perché riducono i rischi reputazionali e legali; tutelano la stabilità del sistema. Con queste parole il governatore Mario Draghi, nella sua audizione alla commisisone Finanze alla Camera ha introdotto l’argomento banche/intermediari-cliente.

E proprio per dare ulteriore impulso alla trasparenza e alla correttezza “di chi offre prodotti finanziari e servizi di investimento” Draghi ha annunciato l’avvio di una consultazione pubblica su Internet che a partire da mercoledì 18 marzo riguarderà due proposte: una per la concreta istituzione del nuovo sistema di risoluzione stragiudiziale delle controversie tra banche e clienti; l’altra su nuove disposizioni, messe a punto anche confrontandosi con le associazioni delle banche, degli altri intermediari e dei consumatori, che accresceranno l’efficacia della tutela della correttezza nei rapporti con la clientela.

“Con queste norme intendiamo rendere i documenti per la clientela più chiari, sintetici e confrontabili – ha precisato Draghi – Utilizzeremo strumenti particolarmente incisivi per i prodotti di più ampio utilizzo, mutui e conti correnti. Da tempo abbiamo rafforzato i controlli; nei limiti dei nostri poteri, li abbiamo orientati a verificare l’osservanza sostanziale e non solo formale delle norme”. Il governatore della Banca d’Italia ha quindi ricordato le verifiche compiute negli ultimi tre anni in più di 2.300 filiali, appartenenti a 452 intermediari.

“Abbiamo riscontrato specifiche violazioni di disposizioni concernenti la pubblicità delle condizioni offerte abbiamo avviato procedure sanzionatorie (49 in tutto, 11 delle quali concluse con l’irrogazione di sanzioni) – ha continuato Draghi – In 206 casi, pur non ricorrendo gli estremi formali per sanzionare, abbiamo richiamato l’intermediario a un rispetto sostanziale più rigoroso della normativa; abbiamo richiesto l’adozione di assetti e controlli interni funzionali a migliorare la qualità delle relazioni con la clientela. Ove necessario è stato chiesto agli intermediari di restituire le somme indebitamente percepite dai clienti e darne conto alla Vigilanza”.

A riguardo il governatore ha anche ricordato le 6.000 lettere l’anno che i clienti delle banche inviano alla Banca d’Italia per segnalare comportamenti ritenuti non corretti. “In ogni singolo caso rispondiamo all’interessato e chiediamo agli intermediari di spiegare la loro posizione e fornire una chiara risposta, dandocene notizia; adottiamo gli opportuni interventi di vigilanza dove necessario” ha specificato Draghi che ha ricordato anche di avere esteso recentemente i controlli ai siti internet degli intermediari, per assicurare agli utenti on line una tutela equivalente a quella presso la rete tradizionale.

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