Banche – Urgono riforme sui bonus

Come se non bastasse già il clima disastroso che caratterizza in generale tutti i settori dell’economia reale, nell’ ultimo mese con insistenza è circolata la voce di ulteriori tagli di personale in ambito Unicredit (ci si riferisca a questo articolo).

In realtà, stando a quanto varato del consiglio di amministrazione del gruppo si è trattato, almeno per il momento, di un “riassetto organizzativo” delle due divisioni Markets e Investment banking e Corporale banking, che andranno a formare un’unica nuova struttura sotto la direzione del vice amministratore delegato del gruppo Sergio Erotti.

Tuttavia, le speculazioni su eventuali tagli che, di solito in tali circostanze, un simile accorpamento genererebbe, non sono cessate fino a tramutarsi in voci su un possibile ritiro del bonus ai dipendenti della divisione Mib, in un rincorrersi che è poi stato ribadito dalle indiscrezioni pubblicate da Il Sole 24Ore. Quindi, se i tagli non sono più – per il momento – certi, sembrerebbe che i bonus siano definitivamente andati, in quanto è ormai appurato che la divisione chiude i conti 2008 in perdita.

Il 67% degli italiani, alla luce di questa ed altre indiscrezioni, ritiene necessaria una riforma del sistema dei bonus bancari, soprattutto i banchieri con più di 15 anni di esperienza. Questo è quanto emerge dall’ultima indagine condotta da efinancialcareers tra il 16 ed il 27 Febbraio, su un campione di 750 professionisti impegnati nel segmento finanziario.

Infatti, l’80% del campione con tale esperienza nel campo ritiene sia urgente la riforma, mentre chi lavora da 1 a 5 anni nel settore, la ritiene necessaria per una percentuale inferiore, del 60,8%.

Tra gli intervistati, il 70% ha dichiarato di non aver ricevuto bonus alcuno nel 2008. Tra coloro che lo hanno ricevuto, invece, solo il 2,3% ha avuto un bonus superiore ai 200.000 euro, mentre il 73,8% ha avuto premi inferiori ai 25.000 euro.

Secondo i banchieri italiani che hanno risposto a questa domanda sollecitata, le riforme con più probabilità di esser attuate nell’arco dell’anno sono: la definizione di un tetto massimo sui bonus in contanti (30%), retribuzioni misurate e basate sul rischio in linea con il ritorno del capitale (16%) e proroghe sulle azioni o differite più lunghe (7,3%).

Anche il 62% degli operatori finanziari attualmente senza lavoro ritiene necessaria una riforma del sistema dei bonus ed il 50% di essi vorrebbe che fosse anche applicato un tetto limite.

“I professionisti del settore finanziario sono chiaramente favorevoli a una riforma del sistema dei bonus. Tuttavia, l’imposizione di misure restrittive come il tetto massimo richiede un’attenta valutazione da parte degli organismi decisionali” è l’opinione più corrente tra gli intervistati e gli esperti del mondo economico/finanziario.

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