Banche – Vendere o svendere per liquidità

Strani segnali dal mondo delle banche: tra chi ottiene e poi liquida il prestito, chi vende immobili e chi licenzia, l’unico obiettivo delle grandi banche internazionali restano patrimonializzazione e liquidità. Di seguito, si mostrerà lo spaccato di tre banche globali, al fine di fornire un quadro generale della situazione di crisi che ogni istituto creditizio sta affrontando, le loro strategia, come ogni ente creditizio reagisce in base a quella che è la propria situazione. La solidità patrimoniale, ad ogni modo, domina tutti gli altri obiettivi.

Curioso è il caso di Goldman Sachs (articolo), la banca d’affari che ha recentemente deciso di vendere azioni ordinarie per un totale di 5 miliardi di dollari, al fine di ripagare in parte i 10 miliardi ricevuti dal governo statunitense attraverso il TARP scheme. L’istituto, ad ogni modo, dispone di circa 164 miliardi di dollari, che presto potrebbero esser utilizzati per rinfrescare il proprio portafoglio titoli ed elargire nuovi prestiti.

Hsbc, secondo Ansa, è in procinto di vendere i propri uffici a New York ed a Parigi, oltre che il suo quartier generale a Londra. Il fine è quello di incassare diversi miliardi di dollari per rafforzare il proprio bilancio,  mantenendo, però, in affitto tali locali. Attualmente, la banca locale internazionale starebbe cercando investitori pronti a diventare i nuovi proprietari di questi palazzi. Non e’ chiaro tuttavia chi potrebbero essere gli acquirenti o quali potrebbero essere i valori delle vendite in oggetto.

La banca svizzera UBS, per il primo trimestre del 2009 ha previsto una perdita di competenza degli azionisti pari a quasi 2 miliardi di franchi svizzeri, dopo un contributo negativo pari a un totale di circa 3,9 miliardi a causa di perdite subite su posizioni a rischio illiquide (articolo). Al fine di adeguare le proprie dimensioni alle modificate condizioni del mercato e al ridimensionamento delle attività, rispetto al 2008 UBS prevede risparmi dai 3,5 ai 4 miliardi di franchi entro la fine del 2010. Il Gruppo bancario, purtroppo, sarà costretta ad una notevole riduzione di posti di lavoro. UBS prevede di ridurre il numero di collaboratori a circa 67.500 persone entro il 2010 (alla fine di marzo 2009 UBS contava circa 76.200 collaboratori in oltre 50 Paesi).

In conclusione, tra chi ottiene concessioni dal governo per ottenere liquidità subito, per poi restituirla sotto forma di azioni con diritto di voto, chi vende immobili per restarvi in affitto e chi rivede  la propria struttura organica ed il proprio portafoglio, si intuisce come ogni banca si stia arrangiando come meglio può, sperando che la crisi passi presto e che non vi sia più bisogno, in futuro, di manovre che, normalmente, non sarebbero state portate a termine.

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