La Procura di Milano nuovo azionista di Deutsche Bank

La Procura di Milano è diventata azionista di Deutsche Bank al 25%. In seguito al sequestro delle azioni della banca, dovuto all’inchiesta del Comune di Milano sui derivati venduti all’amministrazione milanese da parte del Gruppo tedesco, nell’assemblea di DB di giovedì 30 marzo, la Procura ha fatto valere le sue ragioni. Il commercialista Mario Doni, durante l’assemblea di settimana scorsa di DB, ha “irrotto” nel cda per conto della Procura, al fine di sequestrare le azioni del Gruppo. Come riporta Finanza & Mercati, Doni ha pure ricordato che i dividendi di Deutsche Bank devono ancora esser pagati ed ha espresso la volontà di poter indicare un candidato nel consiglio di sorveglianza.  Un comportamento da vero azionista, insomma.

Tutto cominciò nel 2005, quando il Comune di Milano aveva emesso un prestito obbligazionario per 1,7 miliardi di euro. Congiuntamente a tale bond, [s]Deutsche Bank[/s], [s]JP Morgan[/s], Ubs e Depfa avevano proposto alcuni contratti derivati, al fine di trasformare il tasso fisso in variabile, all’interno di una certa banda di oscillazione, e per trasformare la scadenza unica in un piano d’ammortamento. Le quattro banche, però, tramite tale operazione, hanno riportato ingenti profitti ritenuti illeciti dalla Procura di Milano, la quale aveva aperto un’indagine sui danni causati al Comune milanese.

Le quattro banche, all’unisono, si sono dichiarate innocenti, e non disposte a nessun patteggiamento. Tra l’altro, in sua difesa, JP Morgan ha assoldato il professor Guido Rossi. La banca, inoltre, ha versato 900 milioni di euro in contanti, per liberare dal sequestro la propria sede. Ubs, invece, per smobilizzare le proprie azioni sequestrate, ha versato 75 milioni di euro, mentre anche Deutsche Bank, a breve potrebbe chiedere la medesima cosa sempre dietro la corresponsione di denaro cash. Così potrebbe fare pure Depfa.

In definitiva, staremo a vedere come andrà a finire tale vicenda. Tra difesa e accusa, i derivati si dimostrano, ancora una volta, strumenti di non chiara struttura e manipolabili tra interpretazioni Ias ed imputazioni ad utile di bilancio.

Come si legge da Finanza e Mercati del 5 aprile, la società Deutsche Bank ha precisato che: “nonostante il sequestro cautelare del 25% del capitale sociale, la Procura di Milano non è tecnicamente socia della Deutsche Bank Italia Spa; la proprietà del 99,70% delle azioni rimane in capo alla Db Ag. Agli effetti del voto, la Db Ag mantiene comunque una quota del 75% dei diritti”.

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