Azimut, monobrand sotto accusa

Proprio un trimestre da dimenticare per Azimut Cons. per investimenti Sim. La rete del gruppo guidato da Pietro Giuliani ha generato (secondo i dati Assoreti) -179,835 milioni nel periodo tra gennaio e marzo. In particolare nel segmento del gestito il deflusso è stato di 201,617 milioni contro un +21,782 milioni di flusso nel segmento dell’amministrato.

E anche nel dettaglio degli ultimi due mesi (febbraio e marzo) la situazione non è delle migliori. A febbraio la raccolta netta di Azimut è stata di -46,895 milioni contro i -31,379 milioni di marzo. In lieve miglioramento, si fa per dire. A livello di gestito però la situazione continua a peggiorare perché si è passati da -35,973 milioni a un deflusso di 54,432 milioni. Forse a testimonianza che il modello Azimut, basato sul monobrand, seppure alcune velate aperture, nelle condizioni attuali di mercato non sia quello più confacente. Altrimenti non si spiegherebbe neppure come mai alcuni storici manager abbiano abbandonato la rete per passare ad altre mandanti multi-brand, anche se nonostante la dipartita di questi manager la rete a livello di promotori finanziari resta costante (1068 pf).

E’ significativo, però, che l’altra società della holding, quella che invece è aperta al multi-brand Az Investimenti abbia conseguito dei buoni risultati. A livello di trimestre infatti Az Inv. Sim ha generato una raccolta netta di 90,830 milioni e che negli ultimi due mesi la raccolta sia passata da 16,255 milioni a 55,661 milioni del mese di marzo. Forse qualche riflessione sarebbe opportuna.

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