Consulenti vs Promotori, non è una questione di 'bandierine'

Continua l’acceso dibattito sul futuro dei consulenti indipendenti e dei promotori finanziari, e sulle peculiarità e differenze tra le due professioni. Nell’attesa della tavola rotonda che vedrà confrontarsi pubblicamente su questi temi le associazioni di categoria (nei prossimi giorni forniremo su Bluerating.com maggiori dettagli sull’appuntamento) pubblichiamo l’intervento di un consulente finanziario torinese, Bruno Fanan.

Riceviamo e pubblichiamo:
Dal 1986 al 2005 ha lavorato come agente di servizi finanziari prima e come promotore finanziario poi (tra i primi iscritti in Italia), nel 2006 ho fondato con altri professionisti uno studio di consulenza finanziaria indipendente fee only privo di conflitto di interessi.

Premesso ciò, qualsiasi individuo intelligente sa che non esistono promotori finanziari, bancari e private bankers solo “cattivi”, così come non esistono consulenti finanziari indipendenti fee only solo “buoni”: ci vogliono l’onestà, l’esperienza, l’organizzazione, le competenze e le capacità.

Questo giudizio però dovrebbe essere demandato solo agli investitori, perché senza di loro non ci sarebbe nessun mercato: non scordiamolo mai!

C’è bisogno del lavoro e dell’apporto di tutti:
– di chi distribuisce ed è pagato sui prodotti collocati e di chi rende pareri ed è pagato per la consulenza erogata;
– di chi percepisce stipendio, provvigioni, bonus solo dalla banca e di chi percepisce l’onorario solo dal cliente;
– di chi legittimamente deve rendere conto alla banca mandante e di chi legittimamente deve rendere conto al cliente di cui cura gli interessi.

Non si tratta di piantare una bandierina né di volersi appropriare in esclusiva di un’idea, ma solo di fare chiarezza e di lasciare al risparmiatore la massima libertà per poter scegliere in modo semplice e trasparente su chi fa cosa, come, dove, quando e perché, tra professioni così tanto differenti.

Creare confusione non va bene e continuare a giocare sugli equivoci è ingannevole e fuorviante per i clienti che hanno il pieno diritto di comprendere, per poi decidere in tutta serenità, tranquillità e consapevolezza.

Per tutti gli operatori finanziari è importante sottolineare che la vera novità ed emancipazione è nel fatto di poter essere finalmente liberi di potersi scegliere il ruolo che si preferisce, qualsiasi esso sia.
Suvvia, prima di prendere in giro gli altri non prendiamo in giro innanzitutto noi stessi, non basta autoproclamarsi indipendenti, bisogna esserlo veramente, ed essere remunerati solo dal cliente!

Cui prodest andare avanti a generare caos nei risparmiatori tra ruoli così diversi?
Bruno Fanan, STUDIOanalysis

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: