Banche – Banco Popolare riprende il timone

Nella seduta del 14 maggio il consiglio di gestione del Banco Popolare ha approvato il resoconto intermedio consolidato al 31 marzo 2009.
Archiviato l’esercizio precedente e la perdita straordinaria rilevata nel quarto trimestre, il gruppo è immediatamente tornato in utile registrando, in un trimestre caratterizzato da un contesto economico che si è confermato molto difficile, un utile netto consolidato pari a 219 milioni di euro, in calo del 16,0% rispetto ai 260 milioni rilevati alla fine del primo trimestre 2008. Escludendo le componenti non ricorrenti l’utile netto è pari a 138 milioni ed evidenzia una crescita del 18,7% rispetto ai 116 milioni dei primi tre mesi del 2008.

La raccolta diretta ammonta al 31 marzo 2009 a 89,6 miliardi, in calo del 3,8% rispetto ai 93,1 miliardi di fine esercizio 2008. Prosegue il percorso di contenimento della raccolta “istituzionale”. La raccolta delle banche commerciali, dalle famiglie e dai piccoli operatori economici, pone in luce una crescita su base annua del 13,3% mentre la raccolta istituzionale segna un calo del 31,8%.

L’evoluzione dei mercati finanziari, la conseguente discesa dei corsi dei titoli e le diverse scelte di allocazione del proprio risparmio operate dalla clientela continuano ad influenzare negativamente la dinamica della raccolta indiretta che segna un ulteriore calo del 2,2% passando dai 75,1 miliardi rappresentanti il dato di inizio anno ai 73,4 miliardi del 31 marzo 2009. La dinamica degli impieghi è sotto controllo e, nel suo complesso, stabile rispetto a fine 2008, ma con una importante azione di ricomposizione che, coerentemente con le linee guida, è volta a favorire i segmenti di clientela più importanti per il Gruppo.

Gli impieghi lordi segnano infatti un modesto incremento passando dagli 83,7 miliardi del 31 dicembre 2008 agli 84,4 miliardi del 31 marzo 2009 (+0,9%). Nell’ambito dell’aggregato i crediti erogati dalle banche commerciali alle famiglie ed ai piccoli operatori economici evidenziano una crescita del 3,1% su base annua mentre gli impieghi alle grandi imprese segnano una contrazione del 12,8%.

Con riferimento alla qualità del credito, le esposizioni lorde deteriorate (sofferenze, incagli, crediti ristrutturati ed esposizioni scadute da più di 180 giorni) ammontano a fine trimestre a 6.425 milioni in crescita del 17,0% rispetto ai 5.492 milioni del 31 dicembre 2008. La crescita è principalmente imputabile agli incagli che passano dai 2.759 milioni di fine 2008 ai 3.668 milioni del 31 marzo 2009. Va peraltro precisato che in sede di redazione della relazione finanziaria annuale 2008 era già stato evidenziato che tra le esposizioni classificate in bonis figuravano posizioni già passate ad incaglio nei primi mesi dell’esercizio 2009 per 502,7 milioni.

Più contenuta la crescita delle sofferenze che ammontano a 2.183 milioni rispetto ai 2.106 milioni rilevati alla fine dell’esercizio precedente e delle esposizioni ristrutturate che passano da 151 a 162 milioni. Le esposizioni scadute segnano invece un decremento passando dai 478 milioni di fine anno agli attuali 412 milioni. Il rapporto tra gli impieghi e la raccolta da clientela sale dall’89,9% di fine 2008 al 94,2% del 31 marzo 2009. 

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