Promotori Finanziari – Federcontribuenti, regole chiare per riconoscere i pf

I risparmiatori italiani non hanno mai avuto così tanti vademecum da consultare per evitare di cadere vittima di truffe finanziarie. Forse sarà che la cronaca è sempre ricca di notizie di tale genere ma ora è scesa in campo anche la Federcontribuenti che ha deciso di dare il suo contributo fissando alcune regole chiare e semplici da seguire affinchè i risparmiatori possano evitare di incappare in una truffa finanziaria e soprattutto suggerisce che comportamento tenere nei confronti dei promotori finanziari, per smascherare chi realmente non lo è.

Vediamo nel dettaglio quali sono le regole “consigliate” dalla Federazione Nazionale dei Contribuenti dello Stato e delle Autonomie Locali e per la tutela e rappresentanza della piccola proprietà.

Prima regola: Accertare l’identità del proponente e la sua iscrizione all’albo dei promotori.
La Federcontribuenti sottolinea infatti che i pf devono obbligatoriamente essere iscritti all’albo e la loro attività deve avvenire nel rispetto di norme deontologiche. E che essi operano per conto di un intermediario (banca – società finanziaria etc.) regolarmente iscritto negli albi tenuti dalla Banca d’Italia e dalla Consob. Colui che vi propone l’investimento, quindi, devono dimostrare la loro regolare iscrizione all’albo dei promotori. Il suggerimento di Federcontribuenti è quindi quello di non esitare a richiedere le informazioni in merito all’iscrizione all’albo e al nome dell’intermediare per il quale il pf presta servizio.

Seconda regola: Richiedete chiare informazioni sul prodotto
Colui che vi offre il prodotto finanziario, al fine di invogliarvi all’acquisto, tenderà ad illustrarvi i rendimenti dello stesso e le possibilità di guadagno nel breve/medio termine. In molte circostanze l’investimento è descritto come interessante attraverso l’utilizzo di termini finanziari estremamente complessi e poco comprensibili. E’ vostro diritto richiedere al proponente di utilizzare un linguaggio assolutamente comprensibile e chiaro nell’illustrazione delle caratteristiche del prodotto offerto.
Fatevi indicare con chiarezza quale è il soggetto emittente, su quale mercato è negoziato il prodotto, la divisa, le commissioni di investimento previste, le modalità di rimborso. Con la nuova normativa in materia finanziaria introdotta attraverso la direttiva Mifid, molti prodotti finanziari, anche se negoziati fuori dai mercati regolamentati, sono accompagnati da apposito prospetto informativo con il quale sono indicate le caratteristiche ed i rischi di investimento. E’ vostro diritto ottenere copia del prospetto.

Terza regola: Informatevi sul prodotto
La migliore difesa è rappresentata dall’informazione, ovvero un investitore informato difficilmente può cadere in questi tranelli. Non limitatevi a prendere copia dei documenti che vi vengono consegnati dal promotore, ma attivatevi e ricercate informazioni rispetto alle caratteristiche ed ai rischi collegati all’investimento che vi viene prospettato. Confrontate le strategie di investimento e le performance che il proponente vi ha promesso e verificate l’attendibilità rispetto ai risultati storici ottenuti dal prodotto.

Quarta regola: Non consegnate somme di denaro
Se il finto promotore vi chiede di perfezionare l’investimento attraverso la consegna di somme di denaro, ricordatevi che questa modalità e vietata dalla legge e rappresenta un evidente indizio che vi state trovando di fronte ad un tentativo di truffa.

Quinta regola: Gli unici documenti ufficiali sono quelli della banca
Ricordate, infine, che per verificare se l’investimento è stato effettivamente realizzato dovete prendere visione degli estratti conto che vengono regolarmente inviati presso il vostro domicilio da parte della banca. Questi documenti sono gli unici che vi permettono di accertare che l’operazione è stata effettivamente posta in essere, nonché verificare il reale andamento del vostro investimento. Dubitate di documenti diversi.

Ci sembrano, se ci consentite alcune riflessioni, regole che in parte derivano dal buon senso, altre che a mio avviso troveranno difficile applicazione. Altre credo che i professionisti le applichino di già. Non credo che sia interesse della categoria essere poco chiari, o non presentarsi chiaramente. Trovo invece difficile che un cliente si metta a confrontare le strategie di investimento e le performance dei diversi prodotti. A volte è difficile già per chi opera nel campo. 

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