Sciopero storico alla Bce: paga dedotta dallo stipendio

Si è svolto davvero, alla fine, il primo sciopero nella decennale storia della Bce (si veda l’articolo “Primo sciopero nella storia della Bce”). A Francoforte, ieri, circa 200 dipendenti hanno espresso il proprio disappunto sulle politiche di gestione del personale e sul sistema previdenziale della Bce. La manifestazione davanti all’EuroTower è durata circa un’ora e mezza, come riferito dal Sole 24 Ore.

Oggetto di contestazione è stata la riforma della Bce sul sistema previdenziale a carico dei dipendenti della banca centrale. E’ previsto, infatti, un aumento dei contributi dal 16,5% al 18% per quelli versati dall’istituto europeo, mentre dal 4,5% al 6% per quelli versati dai dipendenti. Inoltre, la riforma prevede anche un disincentivo al prepensionamento prima dei 65 anni.

Le riforme in questione non sarebbero state gradite dall’Ipso, come riportato il 26 maggio da Bluerating. Il sindacato, che rappresenta circa 440 lavoratori su 1.500 totali, aveva accusato la Bce di aver preso le proprie decisioni senza aver prima avviato un vero e proprio negoziato: la richiesta è quella di nuovi cambiamenti delle condizioni di lavoro.

Un portavoce della Bce, tuttavia, ha dichiarato che durante il progetto di riforma, i dipendenti avevano potuto esprimere il proprio parere ed ha ricordato, inoltre, che il Trattato di Maastricht dà pieni poteri in questo senso al consiglio direttivo. Peraltro, il direttore generale delle risorse umane della Bce, ha affermato che il periodo di sciopero sarà dedotto dallo stipendio e dai pagamenti legati al salario dei lavoratori che ne hanno preso parte. In definitiva, la questione sembra rimanere ancora aperta.

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