Caro Risparmiatore, sapere è la prima regola di difesa

Il mondo è cambiato (e ce ne stiamo accorgendo solo ora)
John Smith di San Francisco, Roberto Parodi di Genova, Conchita Delgado di Madrid: impiegati, piccoli risparmiatori, si sono svegliati, una mattina d’autunno, e hanno scoperto, guardando un telegiornale, che il mondo era improvvisamente cambiato sotto i loro piedi e con esso, probabilmente, il loro tenore di vita. Intorno alla metà di ottobre del 2008, infatti, il sistema capitalista è stato, come mai prima d’ora, vicino al tracollo.

Nonostante il clima di panico registrato dagli organi di stampa, pochi si sono resi conto che, se i governi non fossero intervenuti (e questo costituirà un prezzo da pagare in futuro) per salvare le istituzioni finanziarie, saremmo arrivati al crollo completo del sistema economico-finanziario. Perché senza banche le industrie fanno fatica a produrre e, quindi, le persone a lavorare.

Per fortuna, non è andata così. La situazione – per quanto le Borse vadano ancora ogni giorno istericamente su e giù – adesso sembra più stabile e il futuro appare più sereno, o forse un po’ meno terribile. Certo, ci saranno ancora, come è sempre accaduto, momenti difficili, ma è adesso possibile, per John Smith, Roberto Parodi e Conchita Delgado, con le giuste conoscenze dei fenomeni che ci circondano e un orizzonte temporale non troppo breve, provare a gestire il proprio patrimonio in modo intelligente senza essere guidati dall’emotività che spesso accompagna tutti noi nei momenti di crisi e ci impedisce di fare buoni affari.

Se iniziassimo a dedicare ai nostri risparmi un terzo del tempo che dedichiamo a vedere la nazionale di calcio in TV… (P.S.: Mondiali esclusi)
Probabilmente, il nostro Roberto Parodi stenterà a crederlo ma, con il tempo, il giusto supporto e la corretta applicazione di alcuni principi, gestire i propri risparmi può essere addirittura divertente. Quando Roberto compra un’auto, una casa o un oggetto qualunque, soprattutto di valore, valuta attentamente le diverse alternative, navigando in internet, chiedendo a parenti e amici, informandosi fi no a farsi un’idea precisa dei pro e dei contro delle diverse soluzioni. Perché con i prodotti finanziari questa attenzione, questo studio spesso non si verificano?

Eppure, insieme alla salute, la gestione del proprio denaro è uno degli aspetti più importanti per vivere una vita serena, per fare quello che piace, come per esempio viaggiare, fare regali, passare una serata a cena con amici, soddisfare i piccoli e grandi desideri che rendono la vita più appagante. Riuscire a gestire bene il proprio denaro, capire cosa c’è dietro a un prodotto o un servizio finanziario e saper selezionare il giusto intermediario è fondamentale per riuscire a vivere meglio. Se c’è una cosa che dovremmo studiare, approfondire, capire, metabolizzare, è proprio la gestione del nostro denaro, eppure sappiamo che questo non avviene. Quasi sempre, il tempo dedicato alla gestione del patrimonio è molto inferiore rispetto al tempo dedicato a vedere la nazionale di calcio in TV.

La cultura finanziaria: ecco cosa protegge veramente il capitale dei risparmiatori.

Perché si parla tanto di educazione sessuale e sanitaria e nessuno parla quasi mai di educazione finanziaria? Il tema è ampio e dovrebbe avere un suo giusto spazio iniziando dalle scuole, dai ragazzi più giovani, che dovrebbero cominciare a capire che, se non dedicano tempo e attenzione al tema, rischiano di sprecare in futuro tanto lavoro e tanti sacrifici. Un buon modo di iniziare potrebbe essere quello di seguire i consigli del libro “Figli & Soldi,” scritto dai giornalisti e scrittori, Glauco Maggi e Maria Teresa Cometto.

Quello che è successo ha insegnato a tutti qualcosa, anche a Roberto Parodi. Se i risparmiatori italiani resteranno ignoranti sul tema finanziario, in futuro non potranno avere altro che ulteriori delusioni. Per certi versi, a una parte dell’industria finanziaria questa situazione ha fatto e fa comodo. L’equazione è semplice: meno il risparmiatore capisce, più è facile proporgli quello che si vuole. Questo è stato uno dei paradigmi del settore per molto tempo e adesso se ne vedono, purtroppo, le conseguenze. Ma è un paradigma sbagliato e miope: un’industria che si basa sull’ignoranza dei suoi risparmiatori e sull’opacità della sua offerta non può avere un futuro stabile.

Se si vuole progredire, occorre cambiare la rotta, iniziando a parlare e a scrivere in modo più semplice, per aiutare tutti a farsi un’idea chiara di cos’è bene e cos’è male. Poi, come sempre, ognuno sarà libero di fare le proprie scelte, libero di perdere i soldi o di acquistare prodotti dalle caratteristiche talmente complesse che nemmeno un fi sico nucleare capirebbe. Libero magari di sbagliare, però consapevolmente.

Il risparmiatore consapevole: un bene necessario anche per l’industria finanziaria
Un risparmiatore più evoluto è necessario per riuscire a evitare o limitare i danni all’intera economia. Serve all’investitore saperne di più, ma serve anche a tutti quegli operatori qualificati che basano la propria proposta su prodotti trasparenti e di valore e su un servizio di qualità. Professionisti seri che non possono prescindere da un risparmiatore sempre più attento e in grado di comprendere quello che gli viene proposto e di capire la differenza tra la Borsa che scende e un prodotto di finanza creativa che rischia di non fargli vedere più i suoi soldi, millantando garanzie che si possono sciogliere come un gelato al sole.

Un risparmiatore più evoluto è necessario perché possa rendersi conto che nel mercato finanziario non tutte le società sono uguali. Questa crisi del credito rappresenta, infatti, per gli operatori più seri, l’opportunità di dimostrare che è possibile operare bene per i propri investitori, senza proporre strani prodotti di ingegneria finanziaria, restando fuori dalle crisi che hanno travolto diverse istituzioni della finanza mondiale. E che è possibile farlo 10 volte negli ultimi 8 anni, a partire dai bond argentini nel 2001 per finire con Lehman Brothers quest’anno. Qualcuno c’è riuscito.

La voglia di capire
Il libro “Io non ci casco più!” e la newsletter “Io non ci casco più! News” nascono, quindi, con lo scopo di spiegare in modo semplice alcuni concetti base di finanza ed economia a Roberto Parodi e anche a quei 6 italiani su 10 che, pur non distinguendo un’azione da un’obbligazione, hanno voglia di capire veramente quello che è successo in questi ultimi mesi e, soprattutto, di trarne insegnamenti e indicazioni per l’oggi e per il domani. Il mondo della finanza non è finito, anzi, proprio in questi momenti si stanno creando le basi per una sua positiva evoluzione. In futuro, i risparmiatori potranno giocare un ruolo di attori consapevoli e, così facendo, l’industria potrà crescere e svilupparsi ulteriormente.
Buona lettura!
Pietro Giuliani, Presidente Gruppo Azimut

A partire da lunedì 8 giugno, tutti i giorni su Bluerating.com sarà possibile leggere “a puntate” il vademecum blu “Io non ci casco più!”. Lunedì 8 giugno partirà anche la newsletter mensile gratuita di educazione finanziaria “Io non ci casco più! News”, che sarà veicolata dal sito www.iononcicascopiu.it e avrà carattere informativo e divulgativo.

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