L’11 settembre 2001 e la crescita del mercato immobiliare americano

In uno dei momenti più drammatici della storia degli Stati Uniti, era necessario far vedere a tutti che nulla poteva mettere in ginocchio l’economia più potente del pianeta.
La Fed (Banca Centrale USA) ha, infatti, deciso di abbassare i tassi di interesse per aiutare le famiglie e l’economia; la voglia di rivincita economico-finanziaria, oltre che militare, ha dato il via a una serie di azioni mirate allo sviluppo e alla crescita.
Ottimismo e voglia di rivincita sono gli ingredienti di un mercato, soprattutto quello immobiliare, che vede una forte crescita tra il 2002 e il 2004.
Esplode, infatti, il debito delle famiglie americane sotto lo slogan: “una casa per tutti”, anche per chi non se la potrebbe permettere. I prezzi salgono alle stelle e le banche continuano a fare mutui facili, e anche John Smith da
San Francisco ne approfitta.
E se John non riesce a pagare?
Ci pensa la finanza creativa! Si iniziano a sentire parole fino ad allora sconosciute o quasi, come cartolarizzazioni e mutui subprime (mutui spazzatura).

Le cartolarizzazioni sono delle operazioni di “impacchettamento” attraverso le quali i mutui spazzatura vengono trasformati in strumenti fi nanziari “ABS” (Asset Backed Securities) che a loro volta vengono tagliati in tranches (inseriti in cosiddetti CDO: Collateralized Debt Obligations) più piccole e vendute ad altri operatori.
Chi ci capisce è bravo… delle sigle, comunque, è sempre meglio diffidare.

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