Se ci trovassimo nel bel mezzo del far west “manolesta” sarebbe un nome adattissimo per il promotore Angelo Gugliada; non tanto per le abilità come pistolero (sempre che la sfida non consista nel sparare frottole ai propri clienti), ma per le capacità nell’appropriarsi di denaro di pertinenza degli investitori.
Già, perché il nostro Gugliata ha acquisito la somma complessiva di 111.000 Euro e in aggiunta ne combinate delle altre: ha simulato operazioni di investimento, ha accettato mezzi di pagamento con caratteristiche difformi dalla vigente normativa di settore, ha contraffatto la firma degli investitori su modulistica contrattuale e ha trasmesso alla clientela documentazione non rispondente al vero.
E come nei migliori film di Sergio Leone anche il buon Gugliata è un protagonista di poche parole; pur risultando aver regolarmente ricevuto sia la nota di contestazioni della divisione intermediari, sia la comunicazione di avvio della seconda parte dell’istruttoria, non ha ritenuto di porre in essere alcun atto difensivo nel corso dell’intero procedimento sanzionatorio, funzionale ad una diversa qualificazione di quanto oggetto di contestazione. Clint Eastwood approverebbe.