Diktat Banca d'Italia, SGR obbligate all'indipendenza

A quasi un anno di distanza dal documento del Gruppo di lavoro sui fondi comuni promosso dalla Banca d’Italia, arriva un documento di consultazione firmato dalla stessa autorità di vigilanza guidata da Mario Draghi sul tema “autonomia delle SGR“. Il documento ha come oggetto un’ipotesi di “Disposizioni di Vigilanza” volte a valorizzare l’indipendenza delle SGR all’interno dei gruppi bancari, attraverso la previsione delle modalità di esercizio dei poteri di direzione e coordinamento della capogruppo di gruppi bancari nei confronti delle SGR appartenenti al gruppo e sarà in consultazione sino al prossimo  27 luglio 2009.

“Lo schema di disciplina proposto – che integra le vigenti disposizioni in materia di gruppi bancari, di sistema dei controlli interni del gruppo bancario e di governo societario – ha la finalità di promuovere un esercizio equilibrato del potere di direzione e coordinamento della capogruppo di un gruppo bancario sulle SGR del proprio gruppo, al fine di  tenere conto dell’esigenza di salvaguardare e valorizzare la capacità delle società di gestione di agire nell’esclusivo interesse degli investitori (c.d. “autonomia della SGR” – cfr. art. 40 TUF)” si legge nel documento proposto da Banca d’Italia.

In particolare l’istituto di Mario Draghi propone che, nell’esercizio dei poteri di direzione e coordinamento nei confronti delle SGR controllati, la capogruppo: assegna alle SGR le risorse necessarie per svolgere in modo efficiente i servizi di gestione, nell’ambito degli obiettivi del gruppo; determina la collocazione della SGR nel gruppo in modo da prevenire condizionamenti da parte delle reti distributive sulle società di gestione; assicura che eventuali strutture organizzative di gruppo a carattere integrato, non limitino la piena autonomia gestionale delle SGR; riconosce, nell’ambito delle strategie generali perseguite nel comparto, l’indipendenza  delle SGR in materia di sviluppo dei prodotti, definizione di processi e strategie di investimento e non solo; promuove e verifica l’applicazione presso le SGR controllate delle migliori pratiche di governo societario.

Tutto questo si traduce poi in un’apposita relazione che la capogruppo invierà periodicamente alla stessa Banca d’Italia. La relazione riguarderà in particolare, secondo quanto indicato nel documento, i seguenti punti: le linee strategiche di sviluppo del settore, in un orizzonte temporale di tre/cinque anni, e il posizionamento atteso sui mercati; il capitale allocato presso le SGR del gruppo e gli obiettivi reddituali attesi; il grado di apertura delle reti distributive del gruppo a prodotti del risparmio gestito promossi da soggetti non appartenenti al gruppo medesimo;  gli accordi distributivi tra le SGR e le reti di vendita del gruppo; la collocazione delle SGR nel gruppo; le politiche adottate per assicurare l’autonomia delle SGR controllate nell’ambito del gruppo; le modalità per individuare e gestire gli eventuali conflitti di interesse tra le SGR e altre componenti del gruppo; i controlli effettuati sulla funzionalità della governance delle SGR controllate e gli esiti degli stessi.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: