Albo dei consulenti finanziari, quale futuro?

Secondo alcune stime, negli USA il 25% dei “financial planner” sono pagati a parcella. E l’80% della clientela con i patrimoni di maggiori dimensioni si affida proprio a questi professionisti. In Italia, oggi, la realtà è completamente diversa. I consulenti finanziari (siano essi fee only, fee and commission o fee offset) sono lontani da queste quote di mercati, ma secondo gli operatori del settore nei prossimi 3/5 anni questi livelli verranno sicuramente raggiunti.

Ma, a che punto è oggi il mercato della consulenza indipendente fee only? Il decreto che dava le linee guida per la creazione dell’Organismo e del rispettivo albo di categoria che fine ha fatto? Assisteremo alla nascita dell’albo entro la fine di quest’anno o ci sarà l’ennesima fumata nera?

“Nei prossimi mesi ci sarà una forte crescita della consulenza finanziaria indipendente nel nostro Paese – assicura Luca Mainò, direttore marketing di Consultique – spinta dalla nascita dell’Albo dei Consulenti Finanziariche dovrebbe avvenire entro la fine del 2009. Secondo le proiezioni fatte dal nostro osservatorio privilegiato dove incontriamo decine di operatori ogni settimana, lo sviluppo della consulenza indipendente coinvolgerà in particolare società composte da ex promotori finanziari, dipendenti bancari, gestori ed altri professionisti”.

I requisiti di accesso all’albo previsti ad oggi dal decreto legislativo che definisce le caratteristiche dell’Organismo e dell’Albo stesso sono posseduti in Italia da numerosi “addetti ai lavori”. Questo, secondo Consultique, favorirà notevolmente l’incremento dei consulenti a parcella. Nonostante la forte campagna di marketing intrapresa dalle banche (e non solo) per promuovere i nuovi servizi di consulenza finanziaria.

Tutta questa pubblicità “non può che andare a nostro vantaggio – sottolinea Mainò. – I grandi player, iniziando a parlare di consulenza a pagamento, di fatto aprono un mercato che favorirà la vera consulenza indipendente fee only, ovvero pagata solo a parcella e quindi esercitata in assenza di conflitto d’interesse”. Per questo, continua Mainò “abbiamo già predisposto una serie di tools che consentono a consulenti persone fisiche e giuridiche di essere compliant. Ovvero di operare in conformità agli adempimenti previsti dal regolamento Consob che sarà ufficiale non appena sarà varato l’Albo”.

Ma, non dimentichiamo, che secondo i decreti approvati finora dal Governo entro la fine di questo mese dovremmo essere in grado di indicare chiaramente i nomi dei membri dell’Organismo per la tenuta dell’Albo. E il condizionale, in questo caso è d’obbligo. L’Albo è lontano dall’essere varato. Dal momento in cui sarà operativo l’Organismo dovranno poi passare al massimo sei mesi prima della nascita ufficiale dell’albo. E dal primo luglio, salvo proroghe, i consulenti rischiano di dover operare “abusivamente”. Tutto questo rende i tempi ancora più stretti.

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