La Pianificazione Previdenziale: le nove regole

Le nove regole per impostare una corretta Pianificazione Previdenziale
• Avere vivo il desiderio di vivere una vecchiaia serena. Gli anziani hanno ormai cambiato la propria identità sociale: sono figure che godono di discreta salute, voglia di consumare, viaggiare, fare progetti.
• Verifico e quantifico il mio tenore di vita in attività di lavoro. L’analisi di tutte le forme di reddito, considerando anche le attese sulla relativa durata ed evoluzione, è fondamentale per determinare la principale fonte di risorse che contribuirà al perseguimento del mio obiettivo previdenziale.
• Prima comincio a pianificare la mia pensione, meno sacrifici dovrò fare. Se comincio ad accumulare a 50 anni, dovrò accantonare ogni mese fino a 20 volte quanto avrei dovuto risparmiare se fossi partito a 30 anni per raggiungere lo stesso risultato.
• Più tardi smetterò di lavorare, meno bisogno avrò di integrare la pensione. Infatti, se andrò in pensione a 60 anni invece che a 65, dovrò risparmiare fino a cinque volte tanto se vorrò integrarla.
• Verifico e quantifico il tenore di vita atteso nella terza età. Valuto in modo razionale quelli che saranno le necessità e i desideri futuri.
• Valuto e quantifico la pensione attesa per la vecchiaia, con estrema cautela, e quantifico in modo realistico il gap (quanto manca) previdenziale. È importante rivolgersi al proprio consulente finanziario di fiducia per sottoporsi a un check up finalizzato a determinare, se esiste, il gap previdenziale. Si deve disporre di stime correnti con l’evoluzione attesa della carriera in genere e con il valore effettivo dei contributi accreditati. La differenza tra pensione e tenore di vita è solitamente in un ordine di grandezza inferiore alla stessa pensione.
• Scelgo gli strumenti finanziari ottimali rispetto alle mie rispetto alle mie esigenze.
• Adeguo il mio stile di vita alle esigenze di investimento previdenziale. Se dal check up è emerso un gap importante, è necessario intervenire immediatamente. La quota di risparmio da destinare alla costruzione della pensione futura dovrà impormi sacrifici e rinunce che un giorno saranno ricompensate. è necessario intervenire immediatamente. La quota di risparmio da destinare alla costruzione della pensione futura dovrà impormi
• Dovrò essere sempre coerente con le decisioni comportamentali assunte e verificherò periodicamente il rispetto delle precedenti condizioni. La disciplina e la costanza sono il segreto per arrivare alla fine del piano con i risultati raggiunti. Gli strumenti che formano la previdenza complementare sono: i fondi pensione chiusi (detti anche fondi pensione negoziali o fondi pensione ad ambito definito), i Fondi pensione aperti e i Pip.

Il vantaggio fiscale
I contributi versati alle forme di previdenza complementare, escluso il Tfr, sono interamente deducibili dal reddito Irpef fino a un massimo di 5.164,57 euro. Ne deriva per l’aderente un risparmio fiscale che varia in funzione del livello del reddito.

Della pianificazione assicurativa, immobiliare, successoria e fiscale parleremo in un prossimo Vademecum Blu (forse).

Tutti i giorni su Bluerating.com sarà possibile leggere “a puntate” il vademecum blu “Io non ci casco più!”. Lunedì 8 giugno è partita anche la newsletter mensile gratuita di educazione finanziaria “Io non ci casco più! News”, che sarà veicolata dal sito www.iononcicascopiu.it e avrà carattere informativo e divulgativo.
 

 

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