Le regole del pollice

Si può solo discutere su quanto siamo disposti a rischiare (questa è una regola base alla quale nessuno sfugge… diffidate di chi afferma il contrario). Siamo però esseri umani (per fortuna) e, in quanto tali, normalmente influenzati da alcuni sentimenti: paura, euforia, avidità, emulazione. Sentimenti particolarmente presenti quando parliamo della gestione dei nostri soldi.

Chi non si è trovato nella condizione di comprare dei titoli o dei fondi azionari – magari consigliato da un amico di infanzia che a tempo perso naviga su Internet – che poi hanno iniziato a salire vorticosamente? Oppure, al contrario, chi non ha comprato titoli o fondi che poi, hanno iniziato a scendere in picchiata (oggi, ahinoi, è più attuale questo secondo esempio)?
Cosa hai avuto voglia di fare subito dopo? Se la risposta più ovvia è stata quella di comprare ancora, nel primo caso, e di vendere subito, nel secondo, benvenuto nel mondo della finanza emotiva (Rifletti!!!).
Nello stesso tempo, però, se ti ritrovi in questa descrizione e ne sei consapevole, il più è fatto (Rallegrati!!!).
L’emotività è una bella cosa, non c’è niente di male a essere emotivi, basta solo essere consapevoli e sapere come controllarla (questo vale anche quando si parla di altri campi dell’umano agire…).

Quanto contano psicologia e metodo nella gestione del tuo risparmio?
Tantissimo e lo affermano importanti studi.
La finanza comportamentale (che, come dice il nome, sottolinea il rapporto che c’è tra emozioni e gestione del denaro) è una disciplina rigorosa che, sebbene nata negli anni ’60, ha tratto alimento dalle clamorose evidenze empiriche sul comportamento dei mercati finanziari e degli investitori degli anni 1999-2002. Daniel Kahneman è il nome più celebre della finanza comportamentale. Psicologo, ricevette nel 2002 il premio Nobel per l’economia, per i suoi studi sui meccanismi decisionali nella sfera della finanza. Quello che è accaduto in questi ultimi mesi conferma questa teoria. Alcune giornate di settembre e ottobre 2008 resteranno nella storia come esempi di fenomeni di panico collettivo.
Quando prendiamo delle decisioni in condizioni di incertezza, come è successo negli ultimi mesi, spesso sbagliamo e per decidere ci affidiamo a delle “regole del pollice”.

Le “regole del pollice” sono delle scorciatoie mentali che, in molti casi, ci portano alla risposta sbagliata facendoci credere che sia quella corretta.

Volete chiamarla regola delle “spanne”, del “più o meno”, del “grosso modo”? Beh,… il risultato spesso è il medesimo. Desolante…

Facciamo un esempio.
Immaginiamo di dover partire per le vacanze estive in automobile e di voler tentare una cosiddetta “partenza intelligente”, ovvero cercare di raggiungere la località di destinazione nel minor tempo possibile rispetto agli altri automobilisti.

Per fare ciò, dovremo decidere semplicemente due cose:
1. quale strada percorrere (scegliere i mercati più adatti su cui operare);
2. quando percorrerla, cioè considerare quale sia il miglior momento per partire (quando investire).

In questo contesto – applicando la Teoria della finanza comportamentale al traffico – si scoprirebbe che non solo gli automobilisti, in condizioni di incertezza, attuano comportamenti ripetuti, ma anche che il traffico stesso (inteso come la somma dei comportamenti collettivi) presenta un andamento ciclicamente ricorrente che si può prevedere e di cui si può appunto approfittare (cosa che consigliamo vivamente, anche perché altrimenti ci si trova in coda con la suocera che si lamenta ogni dieci minuti).

La finanza comportamentale mette a nudo gli errori che commetti nelle decisioni di investimento e dimostra anche che questi non sono casuali, bensì sono persistenti, sistematici e generali. Sbagliamo tutti, allo stesso modo, nella stessa direzione. Si tratta di un contagio collettivo che crea un “pensiero di gruppo” che si autoalimenta.

Se stai pensando, in questo momento, che a te non capita… confermi solo che questa teoria funziona.
La finanza comportamentale non può, quindi, insegnarti a diventare razionale ma può aiutarti a conoscere meglio te stesso in relazione al modo in cui ragioni, facendoti scoprire le situazioni in cui sei più portato a cadere in errore.
Suggerisce pertanto che ti conviene affidarti a un metodo, se vuoi investire e gestire il rischio razionalmente: affidare le tue scelte di investimento a un insieme di principi, regole e criteri prestabiliti indipendenti dall’andamento di breve termine dei mercati finanziari.

Un altro esempio…

Tutti giudicano mediamente molto pericoloso volare e la percezione collettiva del rischio è molto alta. Questo perché, quando succede qualcosa, il risalto dato alla notizia è enorme. Ma, come sappiamo tutti, volare è molto più sicuro di tanti metodi meno “rumorosi” in termini mediatici come l’automobile. La finanza comportamentale ti aiuta a capire che viaggiare in aereo non è più rischioso, anzi…! Per cui ti conviene volare non solo per andare più veloce, ma per evitare problemi e per raggiungere con minore fatica il tuo traguardo.

L’applicazione rigorosa di una metodologia di investimento offre maggiori garanzie sul fatto che i risultati siano replicabili nel tempo. Investire con metodo significa rifiutare le previsioni per seguire, anche in questo caso, alcuni principi base:
• Chi va piano va sano e va lontano.
Approccio graduale (non investire/disinvestire tutto in un solo momento).
• Meglio avere più alternative e non concentrate.
Tornando all’esempio automobilistico, se ci sono diverse strade è meno probabile rimanere imbottigliati nel traffico. Fuor di metafora, questo significa “diversificazione del portafoglio”, come abbiamo visto nel Passo 2, cioè è meglio scegliere prodotti che investono in più titoli seguendo una certa logica (così se le cose vanno male sei più tutelato), piuttosto che concentrare i tuoi investimenti su pochi prodotti, a meno che questi non siano ben diversificati al loro interno.
• Pensa a cosa ti servono i soldi e quando.
Costruisci più portafogli sulla base dei tuoi bisogni reali e orizzonti temporali, anziché sulle prospettive dei mercati.

Proprio come faceva tua nonna Dina…
Dividi mentalmente il tuo patrimonio in cartelle con su scritto “soldi per la spesa”,”per la bolletta”, “per le vacanze”. Le cartelle possono essere su computer o in un blocco, non ci formalizziamo, basta che ti aiutino…

Tutti i giorni su Bluerating.com sarà possibile leggere “a puntate” il vademecum blu “Io non ci casco più!”. Lunedì 8 giugno è partita anche la newsletter mensile gratuita di educazione finanziaria “Io non ci casco più! News”, che sarà veicolata dal sito www.iononcicascopiu.it e avrà carattere informativo e divulgativo.
 

 

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