UBS sbarca in Arabia Saudita

E’ cominciata la corsa all’oro in Arabia. Dopo anni di strapotere finanziario di Abu Dhabi e Dubai, città simbolo del piccolo stato degli Emirati Arabi Uniti, anche l’Arabia vuole entrare nel gioco della finanza.

(Nella foto a sinistra, il Re dell’Arabia Saudita King Abdullah bin Abdul Aziz Al Saud)

Per questo, la Capital Markets Autority, l’autorità che regola i mercati e gli operatori finanziari, ha concesso a UBS di implementare le priprie attività di banca di investimento nella regione e lanciare così una serie di servizi che vanno dal wealth management, fino all’asset management più tradizionale passando dall’investment banking.

Secondo la prassi, UBS dovrà impiegare il 30% del personale assumendolo direttamente in loco; la banca inoltre ha detto di aver già stretto una partnership con il broker locale MerchantBridge.

“L’Arabia Saudita è un mercato molto importante per noi e abbiamo un ottimo rapporto con il governo locale e molti protagonisti della politica così come i grandi clienti privati che vogliono lavorare con noi” ha detto Mohamed Sammakia, chief executive di UBS Saudi Arabia a Financial News.

Secondo il manager, UBS non ha ancora la licenza per offrire a investitori internazionali l’operatività sul mercato azionati locale; invece, i clienti della banca svizzera potranno fin da ora accedere indirettamente al mercato azionario tramite i total return swaps. Nella seconda fase del suo ‘sbarco’, UBS intende operare anche come broker locale.

“Il sistema finanziario saudita è rimasto per anni un mercato sostanzialmente locale, ma ora il Governo sta facendo di tutto perché la regione si apra anche verso l’esterno e diventi un hub finanziario.”

Ma UBS non è la sola banca presente nella ricchissima regione. La giapponese Nomura, la scorsa settimana, aveva fatto un annuncio simile, mentre Morgan Stanley ha ricevuto il permesso di svolgere il ruolo di broker sui titoli azionari arabi quotati sul Saudi Stock Exchange. Anche  Scottish Widows Investment Partnership ha in programma di aprire nella regione.

Non tutti però sono ottimisti sulle sorti di questa regione, fino a ieri in testa al boom immobiliare e oggi in lotta con la crisi finanziaria come il resto delle economie occidentali. Deutsche Bank per esempio, ha ridotto il proprio personale in Arabia già lo scorso anno, mentre Goldman Sachs ha deciso di non proseguire la joint venture con la banca locale  National Commercial Bank.

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