La visione rialzista di Ambrosetti Asset Management Sim

Se nel primo trimestre 2009 le principali classi d’investimento hanno registrato performance generalmente negative, nel secondo, invece, c’è stato un cambiamento di tendenza, come si evince dall’ultima analisi effettuata da Ambrosetti Asset Management Sim Spa, società appartenente al protocollo di intesa tra le Sim di consulenza.

La ripresa dei corsi azionari a partire da metà marzo, ha visto una crescita delle economie emergenti, sebbene negli altri mercati vi siano state sì dei recuperi, ma senza risultati eclatanti. I tassi d’interesse hanno registrato una significativa risalita sulla parte lunga della curva, mentre tra le divise l’euro ha sostanzialmente mantenuto il proprio rapporto nei confronti del dollaro. Alla risalita del petrolio ed alla sua attuale stabilizzazione attorno ai 61-62 dollari al barile, si è accompagnata un’importante recovery dei titoli azionari riferiti agli investimenti immobiliari, anch’essi stazionari, finalmente, dopo il crollo degli ultimi due anni.

Ambrosetti AM Sim Spa informa che tutte le linee d’investimento di cui la società è advisor, hanno registrato nel primo semestre 2009 performance positive ed hanno realizzato risultati significativamente superiori rispetto ai propri benchmark di riferimento. La strategia di successo della Sim di consulenza è stata quella di un posizionamento prudente sui mercati azionari nel semestre, beneficiando della discreta sovraperformance nel secondo trimestre della selezione dei titoli Eurostoxx. Ad aprile e marzo, la società ha puntato all’interno del proprio servizio di consulenza sui mercati statunitensi ed in parte sugli emergenti, rispetto al mercato Euro.

Ambrosetti AM Sim, il cui amministratore delegato è Fabio Gnecco (foto), mostra una visione positiva riguardo una progressiva ripresa delle quotazioni azionarie che, dopo il periodo più acuto della crisi finanziaria, dovrebbero ritornare a realizzare performance generalmente positive. La società si attende una stabilizzazione dei valori delle materie prime, in primis il petrolio, accompagnata ad una stabilizzazione delle principali divise nei confronti dell’ euro, il tutto in un contesto di tassi d’interesse di non facile interpretazione.

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