Banche, tornano le pressioni commerciali

A volte ritornano. O meglio. A volte non se ne vogliono andare e persistono nella loro permanenza fino al punto da invadere l’ambiente e inquinarlo definitivamente. Mentre tutti si riempiono la bocca di parole quali “etica”, “rispetto del cliente”, “consulenza finanziaria” ecco riemergere dal fondo della crisi le tanto ‘amate’ pressioni commerciali.

L’edizione di luglio di ‘UN magazine‘, il periodico della Segreteria nazionale UILCA, pubblica in esclusiva il messaggio inviato ai lavorato da un alto manager di una grande banca italiana.

“Signori, esigo, pretendo, voglio, scegliete Voi il termine che più Vi piace ma per cortesia, sul tema in oggetto (CAMPAGNE, ndr), la massima attenzione, la massima priorità ed il più alto presidio al fine di compiere le CAMPAGNE xxx”.

Questo il tono del messaggio inviato alle filiali e pubblicato da UN Magazine e che si conclude con un vero e proprio avvertimento: “non è pensabile vedere filiali ancora a zero contatti”.

“Non possiamo neanche citare il librio Il Gattopardo – scrive Massimo Masi, segretario generale Uilca – dove Tancredi, il nipote del Principe di Salina, dice la famosa frase per cui tutto deve cambiare perché nulla cambi. Non possiamo, perché in questo caso, nel mondo economico, soprattutto in quello italiano, nulla è cambiato”.

Purtroppo il caso denunciato da Uilca non è l’unico. Chissà, aggiungiamo noi, saranno state le trimestrali positive di Goldman Sachs e JP Morgan. O forse sarà l’annuncio dello scudo fiscale e la voglia di mettere mano alla torta di 100 miliardi di euro prevista. Fatto sta che passata la crisi il mondo delle banche torna a ripercorrere le stesse strade. Quelle senza via d’uscita.

Con la stessa rapidità con cui la crisi è scoppiata e si è diffusa (e siamo sicuri che non è ancora finita), con quella stessa rapidità i manager e le banche si preparano a dimenticarla.


Chiunque voglia esprimere la sua opinione sulle tanto ‘amate’ pressioni commerciali (o raccontare/segnalare la sua esperienza) può farlo scrivendo alla Redazione di Bluerating.com

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