UniCredit e Bnl tornano nei pensieri dell'Antitrust

Massimo Scoperto. Un termine che, scritto in questa maniera (seguendo la tradizione bancaria, che vede un’utilizzo morboso delle maiuscole all’interno di una qualunque frase), sembra più il nome di un avvocato, piuttosto che un vero problema. Invece sembra proprio che UniCredit Banca di Roma e Bnl siano propensi nel valutare la seconda ipotesi, in seguito alla pubblicazione del bollettino ufficiale pubblicato ieri dall’Antitrust, che riportava il nuovo provvedimento istruttorio ai fini della verifica degli impegni sull’applicazione delle commissioni relative, comunicati dai due istituti di credito. A tal riguardo UniCredit aveva riferito di aver deliberato l’eliminazione della commissione di massimo scoperto da tutti i conti correnti affidati e non, dalla quasi totalità della clientela privata, sia per i conti correnti, sia per le aperture di credito in conto corrente; Bnl dal canto suo, aveva deliberato una progressiva eliminazione della commissione da tutti i conti correnti affidati e non , della clientela retail.

Come si apprende da Finanza&Mercati questo procedimento è stato adottato in seguito alla modifica della normativa di riferimento, introdotta con il decreto legge 185 del 2008, e dovrà concludersi entro il 27 novembre 2009, ai fini di valutare gli impegni proposti dai due istituti.
Nel mentre della diatriba italica, provengono dall’estero notizie che non positive per il gruppo guidato da Alessandro Profumo; sembra infatti che UniCredit Bank Slovakia sia stata citata in giudizio dalla Finteam Spol, per una richiesta di risarcimento da 100 milioni di euro, in seguito ad alcune operazioni su derivati e cambi (che non sarebbe state eseguite in conformità con le disposizioni del Master Treasury Agreement). Una richiesta che, a quanto sostiene UniCredit, sarebbe destituita di ogni fondamento, tale da non aver portato il gruppo ad effettuare alcun accantonamento; ma si sa, le grane, che siano a ragione o a torto, non sono mai benvenute.

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