Meglio Kakà che un promotore

Mario Rossi, promotore da tempo del Sig.re Vincitore, fa subito accomodare il suo cliente in ufficio, sorpreso da questa visita inaspettata, in cuor suo pensava fosse arrivato il triste giorno della resa dei conti, in fondo gli aveva venduto per anni polizze inspiegabili e fantasiose obbligazioni strutturate, ora 148 milioni di euro sarebbero approdati in chi sa quale rinomato Private Banking o addirittura in un esclusivo family office e per lui solo il rammarico atroce del venditore impenitente.

Il Sig.re Vincitore si sedette e appariva maledettamente tranquillo, mise subito in chiaro di essere realmente lui il vincitore fortunato, così come da tempo si mormorava in paese, chiese a che punto erano le sue polizze e i suoi certificati, apprese di aver perso meno di quello che pensava e chiese di liquidare tutto. Il sacrificio si era compiuto, non c’era più nessuna speranza; il rapporto confidenziale, le visite in ospedale quando aveva avuto l’appendicite, il regalo per i suoi quaranta anni, non erano bastati.

Mario Rossi non riuscì, però, a trattenere l’obbiezione e disse: “ Con quasi 150 milioni di euro a cosa serve disinvestire questi 100 mila euro che hai con me?” Il Sig.re Vincitore disse con fermezza : “per riportare Kakà al Milan ho bisogno di tutte le mie risorse..”.

di Mario Vaccarella
Commento
Vero che obiezione si scrive con una b sola ma con i clienti top meglio strafare…

Risposta (di Matteo Chiamenti)
La parola si può scrivere sia con una che con due b (accademia della crusca), sebbene l’uso di una singola b sia più fedele alla sua derivazione latina.

Commento
In Italiano si dice “Meglio Kakà “DI” un promotore”
“CHE” è un francesismo. Imparare a scrivere, oltre che in inglese, in corretto italiano, “please”…..

Risposta (di Matteo Chiamenti)
Ancora una volta sono utilizzabili entrambe le forme. Il “meglio di” è più indicato nel caso di comparazione tra due elementi identificati, mentre il “meglio che” nel caso in cui la comparazione non sia esclusiva tra due singole realtà. Ne è esempio la frase “meglio soli che male accompagnati”. Una risposta che sicuramente soddisferà tutti i fanatici completisti (e forse complessati) linguisti.
PS E’ pregevole l’utilizzo che lei fa delle virgole, delle virgolette e degli “a capo”; il fatto di creare più o meno volontari enjambement, regala al suo intervento un alone di romantico poetismo.

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