Unicredit, l’aumento è meglio per tutti

L’aumento di capitale di Unicredit è la scelta più conveniente per tutti. Così Alessandro Profumo, amministratore delegato dell’istituto bancario di piazza Cordusio, durante una conferenza stampa ad Istanbul, ha commentato il rifiuto dei Tremonti-bond e la scelta di ricapitalizzare la banca.

Secondo Profumo per rafforzare l’istituto non c’era soluzione migliore che aumentare il capitale, anche nella prospettiva del Ministro Giulio Tremonti che ha tanto criticato questa decisione.
“Sono sicuro che nel lungo termine l’aumento di capitale mostrerà che il sistema bancario italiano è solido e in grado di camminare con le proprie gambe”, ha dichiarato Profumo, “E questo, anche da punto di vista di Tremonti come Ministro dell’Economia, dovrebbe essere un dato positivo”.

In merito alle continue critiche al sistema bancario Profumo suggerisce la via della cooperazione per superare la crisi: “Inutile spararci addosso”, dichiara, “Tutti facciamo sbagli ma il tifone ha investito il mondo. Dobbiamo migliorare, è vero, ma le banche italiane non sono peggiori delle altre”. Così l’amministratore delegato sostiene la sua posizione e quella del mondo del credito made in Italy e, a riguardo delle piccole medie imprese, fa notare che i finanziamenti ci sono: “Il fatto che le imprese siano più indebitate che altrove è segno che i fondi in realtà gli sono arrivati”. Il calo dei prestiti durante l’ultima crisi è stato invero più contenuto che nelle recessioni degli anni Settanta e Novanta e, aldilà del malcontento personale causato dal rifiuto dei Tremonti bond, le accuse al sistema bancario sono immotivate.

Profumo parla anche dell’introduzione delle nuove regole di Mario Draghi e dell’Fsb, per i bonus ai manager del settore bancario, e dichiara che Unicredit non si farà cogliere impreparata. Secondo l’amministratore delegato, infatti, la politica adottata da Unicredit nelle questioni di retribuzioni e compensi già è consona agli standard delle nuove disposizioni: “Abbiamo già fatto ciò che altri devono ancora fare”, afferma, ma giunge poi un rifiuto della remunerazione esclusivamente su base fissa che potrebbe far correre rischi alle banche perché, anche se si commettono grandi errori, la cifra percepita rimane la stessa.
Negativo il parere anche per quanto riguarda il tetto ai salari: “Le banche non devono differenziarsi dalle altre industrie”.

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