Le banche si avviano a chiudere il 2009 con un livello di rettifiche comprese tra i 18 e i 20 miliardi di euro, con l’accumulo di sofferenze al limite del sopportabile.
Questo è quanto dichiarato dal presidente dell’Abi Corrado Faissola nel corso dell’audizione per la Finanziaria dell’anno prossimo presso il Senato, e riportato dall’agenzia Reuters.
Faissola ha lanciato l’allarme sul limite della sopportabilità da parte delle banche dei flussi delle sofferenze: ”Nel primo semestre le banche hanno registrato 9 miliardi di rettifiche che, se rapportate sull’intero anno, fanno 18-20 miliardi”, ha spiegato.
Il presidente dell’Abi torna a contestare l’attuale regime fiscale operante sulla deducibilità delle sofferenze, e chiede al governo di intervenire, per frenare la situazione dei flussi di sofferenze.
“Le perdite su credito possono essere dedotte entro lo 0,30%, il resto lo si recupera in 18 anni”, suggerisce Faissola, “La crisi ha creato delle difficoltà, ma una forte riduzione del credito non c’è stata. Il credito non solo non è diminuito ma è cresciuto, la crescita tendenziale di agosto era superiore al 2%, nell’area euro era a +0,3%”, ha affermato.
L’Abi quindi nega che si possa parlare di credit crunch in Italia, nonostante l’impatto della crisi finanziaria, ma sulle rettifiche al limite si auspica un intervento.