Commerzbank, è profondo rosso

Nonostante l’aumento degli utili operativi nel terzo trimestre dell’anno da parte di Commerzbank, l’istituto tedesco ha sofferto nel periodo di svalutazioni complessive pari a 650 milioni di euro, soprattutto dovute all’annunciata riorganizzazione della strategia di Eurohypo. I costi dovuti all’intergazione di Dresdner Bank, che hanno inciso per 904 milioni di euro oltre alle svalutazioni citate, hanno inevitabilmente condotto ad un rosso netto di 1,055 miliardi di euro, contro quello di 761 milioni del secondo trimestre, numeri costantemente in negativo quindi. Ad ogni modo, il coefficiente Tier 1 si è mantenuto ad un livello elevato, pari al 10,9% seppur al 30 giugno era pari all’11,3%.

Migliora leggermente l’attività sui mercati dei capitali, con le commissioni che sono salite a 953 milioni, contro i 947 del secondo trimestre 2009. I proventi da interessi netti, però, sono calati del 4%, a 1,769 miliardi di euro. E’ cresciuta notevolmente, grazie alla ripresa delle borse, l’attività di trading, con miglioramenti degli asset e guadagni in conto capitale che hanno condotto il portafoglio della banca ad attestarsi a 659 milioni di euro, contro i 71 del secondo trimestre. Scendono a 54 milioni, però, i risultati legati all’attività d’investimento.

I risultati operativi sono ammontati a 120 milioni, contro il rosso di 1,45 miliardi dell’analogo periodo 2008, dimostrando in questo il miglioramento netto conosciuto dalla gestione operativa. Il pèresidente [p]Martin Blessing[/p] ha sottolineato, a commento dei risultati, come questi per l’anno corrente chiuderanno certamente in rosso (dopo il risultato negativo record di 6,6 miliardi del 2008), sebbene l’attività sul mercato tedesco sia tornata redditizia, soprattutto il customer business, con buini risultati ottenuti anche da BRE Bank.

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