Nasce la nuova Popolare con sede a Verona e numerosi collegamenti in molte altre province. “Fuori dai grandi circuiti bancari, ma dentro il territorio” è il suo motto.
“Ritornare ai volti” è invece lo slogan di Mons. Luciano Balzan, Professore di Filosofia Teoretica all’Università dell’Aquila, che ha aperto i lavori dell’assemblea fondativa della costituenda Banca Cattolica Veronese.
“È necessario ritornare ai rapporti umani come imprescindibile presupposto per qualsiasi attività economica, dove l’Etica indica come devono essere raggiunti gli obiettivi, anche di legittimo profitto delle aziende”, ha spiegato il professor Balzan.
Il Presidente della Confcommercio Fernando Morando, così come Paolo Arena, Vicepresidente della Fondazione Arena di Verona, entrambi membri della Giunta della Camera di Commercio, hanno fortemente ribadito la necessità di un Istituto bancario che sappia tornare alle origini, che consenta nei fatti di rimettere in moto il volano “imprese-finanza” che negli ultimi anni si è pressoché fermato per errori evidenti.
Si è spinto oltre Maurizio Danese, Presidente di Verona Innovazione, promettendo il massimo supporto possibile a questa iniziativa che rappresenta il solco ideale su cui innestare le strategie già intraprese dalle associazioni imprenditoriali veronesi negli ultimi anni.
Sembra quindi nascere sotto i migliori auspici questa nuova iniziativa che, nelle sue fasi iniziali, è riuscita a portare una settantina di aderenti alla sua prima uscita pubblica.
“Inizialmente doveva essere una BCC”, dicono alcuni membri del Comitato Promotore, “ma poi abbiamo capito che l’interesse per un’iniziativa di questo tipo andava oltre i limiti ristretti delle banche di credito cooperativo e abbiamo deciso di fare il salto verso la Popolare”. Grazie a questa scelta, oggi il progetto è sposato da imprenditori e professionisti non solo veronesi o veneti, ma anche lombardi, emiliani, piemontesi, trentini e toscani per una banca a valenza locale, ovunque questo concetto sia sentito.