Banche – L’esposizione su Dubai sarebbe di circa 40 miliardi

Si è parlato spesso di fondi sovrani che avrebbero potuto salvare molte società dal default. Sembra strano che oggi si parli di un possibile default riferendosi proprio a un fondo sovrano. Ma la situazione sembra così, tanto che le borse nella giornata di ieri hanno accumulato perdite sia in Asia, sia in Europa proprio a causa della notizia che Dubai World avrebbe chiesto una moratoria.

Infatti la holding statale zavorrata da 59 miliardi di dollari di passività (il 70% dell’intero debito statale) avrebbe chiesto ai creditori una moratoria di sei mesi sul debito e sta cercando di rinegoziare le sue posizioni. Ma la preoccupazione più rilevante riguarda le banche che potrebbero essere esposte.

Le prime stime sulle potenziali perdite delle banche più esposte parlano di circa 40 miliardi di dollari. Secondo il Financial Times, Hsbc sarebbe tra le banche straniere con maggiori investimenti in Dubai (esposizione per 17 miliardi di dollari). Tra le altre citate: Standard Chartered (7,8 miliardi), Barclays (3,6 miliardi), Royal Banck of Scotland (2,2 miliardi), Citi (1,9 miliardi), Bnp Paribas (1,7 miliardi), Lloyds (1,6 miliardi).

Mentre secondo gli analisti del Credit Suisse, le banche europee potrebbero avere fino a 40 miliardi di dollari di esposizione verso Dubai dopo aver contribuito a organizzare una serie di obbligazioni e prestiti legati alla città-stato del Medio Oriente. Anche se molte delle banche coinvolte hanno sostenuto, nei primi commenti rilasciati, che le esposizioni reali sono piuttosto limitate.

Inoltre nella giornata arriva la conferma che le banche italiane hanno un’esposizione “molto limitata” nei confronti di Dubai World. Lo ha precisato il direttore generale di Banca d’Italia Fabrizio Saccomanni. Anche il presidente della Consob Lamberto Cardia ha rassicurato sul fatto che “al momento, siamo totalmente tranquilli”.

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