Fideuram, destinazione Borsa

Ancora occhi puntati su Banca Fideuram. Seppure le sue sorti saranno decise il prossimo 15 dicembre durante il consiglio di gestione, iniziano a circolari voci circa quello che sarà il futuro della rete di promotori finanziari/private banker del gruppo Intesa Sanpaolo guidata da Matteo Colafrancesco.
 
A riaprire il dibattito è stato proprio l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera che a margine della presentazione del protocollo siglato dall’istituto bancario con l’Universita’ degli Studi di Padova ha sottolineato a coloro che gli chiedevano quale futuro aspettasse Fideuram, che: “non c’e’ nulla di nuovo da dire. Da sempre diciamo che la logica collocazione e’ in Borsa, ma valutiamo tutte le possibilità'”. 
Quindi non è più accantonata nessuna delle ipotesi oggi all’oggetto, ossia anche la cessione di una quota di partecipazione ad Exor, la finanziaria di casa Agnelli che in questo modo avrebbe la possibilità di tornare a occuparsi a pieno titolo di finanza, oppure la cessione a qualche fondo di private equity. Anche se l’interesse iniziale sia da parte di Exor, che di alcuni fondi di pe, sembra un po’ scemato. Sicuro è che Fideuram continua a “godere” di buona salute, grazie soprattutto agli effetti dello scudo fiscale.
 
La rete infatti è da sempre considerata focalizzata su una fascia di clientela top. Secondo gli ultimi dati disponibili i private banker curano gli interessi di circa 20.000 clienti private i quali detengono, presso la banca, circa 27 miliardi di euro, posizionando la società tra i primi quattro operatori di mercato del private banking in Italia.
 

Complessivamente il gruppo guidato da Colafrancesco amministra un patrimonio di 53 miliardi di masse e punterebbe sull’ulteriore sviluppo del private banking. Conferma di questa ulteriore focalizzazione sul private è l’inaugurazione qest’oggi a Milano di un ulteriore centro private. 

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