Bank of America, altro che exit strategy

Bank of America restituirà al governo statunitense i 45 miliardi di dollari ricevuti in prestito durante la crisi. La manovra di trasferimento è conseguenza diretta dell’accordo di restituzione siglato con il ministero del Tesoro che prevedeva per l’istituto di credito la resa dell’intera somma erogata dal governo sotto forma di aiuti per fronteggiare la congiuntura negativa nell’ambito del Tarp (Troubled Asset Relief Program), il piano da $700 miliardi promosso dall’ex-Segretario al Tesoro Henry Paulson per salvare il settore finanziario.

La cifra è molto consistente, in barba alla cautela con cui, in Europa, ci si sta muovendo lentamente verso il ritiro dei sostegni economici agli istituti di credito. D’altronde Bank of America, la maggiore banca degli Stati Uniti d’America, con circa 6 mila filiali e 18 mila sportelli sparsi sul continente, è forse l’unica che se lo può permettere. L’istituto, peraltro starebbe progettando una raccolta di nuovo capitale per un totale di quasi 20 miliardi di dollari.

Secondo quanto scritto sul New York Times, l’operazione dovrebbe permettere a Bank of America di trovare più facilmente un nuovo Ceo, essendo l’attuale numero uno Kenneth Lewis in procinto di lasciare il gruppo entro la fine dell’anno.

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