Banche, Ubs, i “private” tornano a viaggiare

I 4.460 “private banker” di UBS riprendono la valiga. La grande banca svizzera, infatti, ha tolto il divieto posto lo scorso aprile ai propri dipendenti operanti nel private banking che impediva loro di spostarsi all’estero per seguire gli affari dei loro clienti. La decisione era stata presa alla luce della controversia giudiziaria che aveva opposto il Fisco americano all’istituto rossocrociato: UBS temeva infatti che qualcuno dei propri “private banker” potesse essere messo in stato di fermo o peggio arrestato fuori dai confini elvetici. Ma nello scorso agosto UBS ha raggiunto un ampio accordo con l’US Internal Revenue Service, il Fisco degli Stati Uniti, che a determinate condizioni ha ammesso una tarnsazione tra i propri clienti di nazionalità americana che avevano evaso l’erario americano. E l’accordo con gli USA ha riaperto le frontiere ai “private” della banca svizzera dalle tre croci.

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