Tutti i rischi del 2010

Le opportunità non mancheranno ma meglio essere selettivi. Nonostante il buon momento attraversato dai mercati azionari nell’ultimo periodo esiste infatti la possibilità che la favorevole situazione continui ancora. Ma ad una condizione: “che le banche centrali assolvano il ruolo nella gestione della politica monetaria e, cosa ancor più importante, comunicando con i mercati in modo sensato”.

E’ questo, secondo Dexia Asset Management, un punto importante da considerare quando si guarda al 2010. “Finché le politiche monetarie rimarranno accomodanti” si legge in un report della società “il mercato azionario – che, a proposito, è ancora indietro rispetto alle altre asset class, sebbene la recessione sia finita – continuerà a crescere”. La azioni, infatti, sono ad oggi l’unica asset class che ancora non ha recuperato i livelli raggiunti nell’estate del 2008.

Non solo. Sono ancora molti gli investitori istituzionali che continuano a sottopesare in maniera significativa le azioni nei loro portafogli. “Questa ampia diffusione dello scetticismo tra questi investitori rafforza la convinzione che le azioni siano ancora distanti dal territorio bolla” spiegano da Dexia A.M. Vietato, però, farsi travolgere dall’entusiasmo.

“Sebbene i mercati azionari presentino buone opportunità d’investimento per il 2010, sarà estremamente importante essere più selettivi” chiarisce ulteriormente Frédéric Buzaré, Global Head of Equities di Dexia A.M. “Il rally dei titoli ad elevato beta si incepperà nel 2010. La strategia Barbell di destreggiarsi tra titoli growth e ciclici, inclusi minerari e industriali, ci sembra il miglior modo per trarre profitto dalla ripresa dei mercati, mantenendo nel contempo un atteggiamento prudente”.
 
Anche perché non mancheranno i rischi. “L’inversione delle politiche monetarie espansive è il maggior rischio” risponde Buzaré. “Generalmente, il governo federale americano aspetta di vedere una crescita sostenibile del mercato del lavoro prima di attuare un giro di vite. Tuttavia, a causa dell’eccesso di offerta sul mercato del lavoro e dell’eccesso di capacità produttiva, questo non avverrà prima della seconda metà del 2010. In secondo luogo, come ci ha appena ricordato la crisi di Dubai, nel sistema c’è ancora un elevato livello di indebitamento da non sottovalutare. Il terzo rischio, probabilmente il più conosciuto è la situazione del mercato del lavoro. Numerose società sono state in grado di sostenere i propri profitti operando dei tagli profondi sui costi, salari inclusi. I tagli ai costi non avverranno ancora per molto poiché ciò innescherebbe un circolo vizioso in quanto, alla fine, si potrebbe dire che ognuno è cliente di qualcun altro”

Un’avvertenza finale sulla crescita economica: “paradossalmente, una ripresa economica troppo sostenuta potrebbe spingere le banche centrali a fare un passo indietro molto presto, impedendo così il fiorire dei primi segni di ripresa”. Parola di Dexia.

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