Bernanke, uomo dell’anno di Time Magazine

Se il 2008 è statol’anno della crisi il 2009 è stato l’anno di Ben Bernanke. La rivista Usa Time Magazine, infatti, ha assegnato al presidente della Federal Reserve il titolo di “Uomo dell’anno” per il 2009.

Il direttore del settimanale, Richard Stengel ha così giustificato la scelta editoriale: “la recessione la storia dell’anno”, afferma e, senza Bernanke, “sarebbe stata una storia molto peggiore”.
La stampa quindi, a differenza del mondo politico americano che ha sgretolato il lavoro del banchiere, sostiene l’operato compiuto in questo periodo dalla Fed, attribuendogli addirittura un valore salvifico:
“Raramente”, prosegue Stengel nel suo editoriale, “Abbiamo avuto una così perfetta conferma del cliché che chi non impara dalla storia è destinato a ripeterla. E Bernanke non ha solo imparato dalla storia, l’ha scritta egli stesso e avrebbe preferito essere dannato piuttosto che ripeterla”.
Per questi motivi Ben Bernanke ha prevalso sugli altri candidati che concorrevano al titolo assegnato ogni anno da Time Magazine quali il comandante delle truppe alleate in Afghanistan generale Stanley McChrystal, la presidente della Camera dei Rappresentanti Nancy Pelosi, lo sprinter giamaicano Usain Bolt, l’amministratore delegato della Apple Steve Jobs e il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, già vincitore del titolo di Uomo dell’anno nel 2008.

Passando a cose più pragmatiche la Federal Reserve, oltre ad aggiudicarsi titoli di popolarità in capo al proprio presidente, ha lasciato invariato il costo del denaro, ribadendo l’impegno a lasciare i tassi bassi per un periodo prolungato.
La notizia è stata accolta dalla Borsa di New York non proprio con favore; il Dow Jones è infatti subito sceso in territorio negativo cedendo 10,88 punti, lo 0,10% a 10.441,12 punti mentre, prima dell’annuncio della banca centrale, l’indice guadagnava 35 punti.

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