Investire nell’arte conviene sempre? Non è detto

Mercato dell’arte in ripresa. Da una ricerca condotta da Banca Mps si evidenzia una ripresa dl settore e il fatto che il settore abbia risentito della crisi con un ritardo di un anno.

In particolare il report emesso dall’Area Research & Intelligence della banca senese mostra che rispetto ai tradizionali mercati regolamentati, il mercato dell’arte ha risentito della crisi economica mondiale con un certo ritardo (circa un anno), in quanto ha inizialmente canalizzato una buona parte dell’ingente liquidità disponibile per gli investimenti. 

Inoltre le ultime evidenze di ottobre 2009 sembrano interrompere il trend recessivo,  anche se le variazioni anno su anno rimangono negative: mercato U.S. è in flessione di 16 punti e il mercato europeo di 23 punti. Nel solo comparto della pittura la crisi del 2008 è stata determinata da una bolla speculativa che ha investito il segmento del contemporaneo. 
 

Gli indici elaborati dall’Ufficio Studi MPS Global Painting ART Index (MPSgpa) e MPS Art Market Value Index evidenziano al primo semestre del 2009 che per i singoli comparti della pittura il seguente andamento:  Old Master e il Contemporaneo in contrazione del -66,6% e -70,9%; il Pre War presenta il maggior tasso di invenduto (39,7%). Nel secondo semestre la situazione tende a migliorare leggermente: con i Pre War (-59,0%), gli Old Master (-54,8%); il Contemporaneo (-52,2%); il 19° secolo (-32,6%).

Con riferimento alle sole performance borsistiche l’indice MPS Art Market Value Index ha espresso rendimenti inferiori sia al FTSE 100 che al S&P 500, perdendo oltre la metà del proprio valore  negli ultimi 2 anni (-61% rispetto a -36% FTSE 100 e -29% S&P 500). 

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