Art Advisory – L’offerta di Deutsche Bank

Deutsche Bank è stato il primo gruppo finanziario estero ad entrare in Italia, sui principali segmenti di mercato, tra cui il private banking, un elemento che ha permesso alla divisione di Private Wealth Management di maturare una significativa expertise in tutti i servizi, compreso quello di art advisory, per supportare i propri clienti nell’investimento, perizia, reperimento di opere d’arte quali quadri, sculture, pezzi di antiquariato, e più in generale oggetti di valore, ma anche nella risoluzione di problemi pratici connessi al possesso fisico delle stesse, come il restauro, il trasporto e l’assicurazione.

Per rendere il servizio più completo, la divisione ha editato una pubblicazione (Symbols) che contiene una vasta sezione dedicata all’arte comprendente approfondimenti su diversi artisti, analisi di mercato e indicazioni sui più importanti appuntamenti legati al mondo dell’arte.

Il modello organizzativo prevede il supporto di un consulente esterno indipendente, che affianca il cliente, una volta manifestata da questi l’interesse per la negoziazione di un’opera, come spiega Giorgio Gaino, Responsabile Marketing del Private Wealth Management di Deutsche Bank Italia; “le unità di Private Wealth Management provvedono a segnalare alla Direzione Generale le richieste d’intervento inerenti l’Art Advisor, provenienti dai loro clienti. La Direzione convoca a questo punto il consulente che riceve gli estremi del cliente e provvede a contattarlo sulla base delle specifiche ricevute”.

Considerando la varietà delle richieste, che ovviamente non posso essere gestite nel migliore dei modi unicamente dal consulente esterno, il Private Wealth Management ha sviluppato un rapporto preferenziale con Sotheby’s, nel caso di perizie molto specifiche, “cito ad esempio le porcellane cinesi del XIII secolo piuttosto che i tappeti Bukhara, ma anche nell’organizzazione di alcune anteprime di aste riservate alla nostra clientela”.

Stupirà leggere come “per la banca il servizio di art advisory è meramente un centro di costo, e non di profitto. La divisione retribuisce infatti con una commissione annuale al consulente, e si limita a metterlo in rapporto diretto con la clientela che chiede il suo intervento, ma una volta che l’esperto entra in contatto con il richiedente, l’istituto fa un passo indietro e la trattativa si svolge privatamente, in base alle regole e ai costi normalmente in vigore nel settore”.

Cercando di determinare i numeri del servizio di art advisory emerge tutta la discrezione e la personalizzazione tipiche del private banking; “non è obiettivo della Divisione quantificare le transazioni avvenute, ma se e perché non si sono verificate, questo nell’ottica di assicurare un servizio di livello al cliente, e non di interessarci alle sue trattative private”, tuttavia “possiamo quantificare in una ventina all’anno gli interventi del nostro consulente” un dato decisamente rilevante “tenendo conto che il Private Wealth Management gestisce poco più di 800 gruppi familiari” e che porta a stimare, per gli investimenti in arte, “una percentuale compresa tra il quattro ed il cinque per cento, del loro patrimonio complessivo”.

Non si può invece parlare di un valore medio per transazione, “o meglio la cifra in sé non ha molto senso: si passa infatti da qualche centinaia di euro, per le immagini di nuovi fotografi emergenti, ai milioni per gli old master o comunque dipinti molto importanti, basti dire che l’ultima transazione attualmente in corso è relativa ad un Raffaello”.
 

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!