Draghi: il mercato resta fragile

“Il sistema va meglio di quanto potessimo aspettarci, ma è ancora molto fragile”, queste in sintesi le parole del governatore di Bankitalia Mario Draghi che, al termine della riunione del Financial Stability Board, ha eseguito una diagnosi del sistema di salute dell’economia globale, senza nascondere i rischi e la possibilità che la valutazione dei mercati sull’uscita dalla crisi sia un po’ troppo ottimistica: “non credo che la situazione sia così buona come credono i mercati”, ha confidato il governatore, sottolineando come la risposta in termini di politiche anti-crisi, tenendo conto delle differenze insite nei vari Paesi e piazze d’affari, debba essere “mirata”.

Draghi non si astiene dal bacchettare le banche sul fronte stipendi e bonus: “occorre che bonus e stipendi dei banchieri siano adeguati ai rischi che questi si assumono per conto delle rispettive banche”, ha dichiarato il governatore, “per non incentivare comportamenti rischiosi che, peraltro, varie banche già stanno tornando a mettere in atto”.
A marzo si farà il punto su questo tema e sul “moral hazard”, ovvero lo scottante problema posto dalle istituzioni finanziarie troppo grandi per essere lasciate fallire, le quali potrebbero credere di poter tornare ai vecchi atteggiamenti pre-crisii:
“Su questo tema”, ha spiegato Draghi, “il Financial Stability Board ha deciso di lanciare un monitoraggio su come si stanno mettendo in pratica i principi sulla retribuzione dei banchieri adottati dai leader del G20 di Londra”.

Quest’anno il Comitato di Basilea sulla vigilanza delle banche, dopo aver ricevuto le proposte del Fsb per riformare la finanza globale, verificherà la fattibilità delle nuove regole che dovrebbero entrare in vigore nel 2012. Secondo Draghi la parola d’ordine è “non abbassare la guardia, nonostante i segnali di uscita dalla crisi e di miglioramento restano varie incognite”.

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