In asta il Leonardo d’america

Il prossimo 28 Gennaio Sotheby’s New York metterà all’asta uno dei dipinti più chiacchierati e dibattuti dalla critica negli ultimi ottant’anni.
La belle ferroviere di Leonardo da Vinci attribuito ad un seguace del grande maestro, è un’altra versione della più celebre e autografa del Louvre che ritrae Lucrezia Crivelli, amante di Federico Sforza, Duca di Milano.

L’affascinante storia del dipinto comincia nel 1920, quando fu donata, come regalo di matrimonio ad Harry Hahn, un graduato americano che aveva servito la patria durante la I guerra mondiale. A quell’ epoca l’opera era stata riconosciuta come autografa di Leopardo e come tale venduta dalla famiglia Hahn al Kansas City art institute per 250.000 dollari. Subito dopo, un giornalista incuriosito dalla straordinaria acquisizione del museo, interpella il famoso leonardista Joseph Duveen che dichiarò l’opera un falso attirandosi ovviamente le ire di degli Hahn che a loro volta intentano una causa per danni contro l’esperto.

Nel 1929 il processo ha inizio presso la corte suprema di New York che, forse indispettita dall’eccesso di vanità della critica d’arte europea, decide in favore di Harry Hahn e condanna Duveen al pagamento dei danni quantificati in 60.000 dollari.

Dopo alcuni tentativi di vendere l’opera in trattativa privata, il dipinto scompare definitivamente dal mercato fino ai primi anni ’90 quando dopo accurate verifiche scientifiche viene dichiarato assolutamente non di mano di Leonardo ma opera di un suo seguace probabilmente dipinta tra la fine del XVII e la metà del XVIII secolo.

La belle ferroviere riappare quind iin asta il 28 Gennaio da Sotheby’s attribuita ad seguace di Leonardo da Vinci, e con una stima di 300-500mila dollari pronta ad essere nuovamente giudicata ed apprezzata, questa volta anche dagli estimatori del grande maestro.

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