Le banche USA si ribellano a nuove regole

Le banche tornano sotto i riflettori e riportano il panico nei mercati. I più ottimisti avevano quasi ignorato il recente allarme della Bri sugli istituti di credito internazionali (articolo Bri, allarme contro la crisi), ma oggi è arrivato un primo segnale concreto che il sistema bancario non è guarito: il profit warning di Société Générale.

La società francese ha comunicato che registrerà un leggero utile per il quarto trimestre 2009, ma al di sotto delle attese a causa di nuove svalutazioni per 1,4 miliardi su asset a rischio. “Tenuto conto dei segnali contrastanti sul mercato immobiliare residenziale Usa – indica una nota – il gruppo ha deciso di correggere significativamente le ipotesi di valorizzazione dei Cdo sui crediti immobiliari”. Gli analisti si aspettavano un utile intorno al miliardo. Anche se, come comunicato dalla banca, l’impatto delle svalutazione si inserisce in un contesto operativo positivo, tanto che nella nota Societé Genrrale si dice «in posizione favorevole per affrontare con fiducia il 2010», i mercati non hanno reagito positivamente e hanno portato il titolo, nell’arco della giornata, a perdere anche il 5%.

Ma segnali di preoccupazione arrivano anche da oltreoceano. Alla vigilia della stagione delle trimestrali delle banche USA i ceo dei principali istituti finanziari di Wall Street pronunciano un mea culpa, ma mettono dei paletti alle istituzioni. “Durante la grande crisi noi, come tutta l’industria, ha causato forti danni” ha chiarito Brian Moynihan, chief executive di Bank of America. Sulla stessa linea anche James Dimon, presidente e CEO di JP Morgan Chase che ha sottolineato come “nessuna realtà, comprese le banche, dovrebbe essere considerata too big to fail”.
Attenzione, però, guai a mettere limiti dall’alto alla crescita delle banche.

L’incontro di fronte alla Financial Crisis Inquiry Commission statunitense è ancora in corso ma dopo le prime battute sembra che i grandi protagonisti di Wall Street siano pronti a seguire una linea comune che ha come messaggio di fondo il seguente: “Ops, abbiamo sbagliato. Ma non esagerate con i controlli, i limiti e le regole”.

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