Banche – Più raccolta, più sofferenza

Le banche italiane sono le prime in Europa per finanziamenti a famiglie e imprese. E’ questo quello che emerge dal ‘Monthly Outlook’ redatto dall’Abi (Associazione Bancaria Italiana).

 

I finanziamenti a famiglie e imprese mostrano che a dicembre c’è stato un incremento tendenziale dell’1,6%. Un dato che se allargato a tutto il settore privato (ossia anche a investitori istituzionali) scende di un punto decimale attestandosi all’1,5%. Su base annua i finanziamenti erogati dalle banche italiane a famiglie e imprese hanno fatto segnare un aumento dell’1,7% dopo aver raggiunto il tasso minimo di crescita (+0,5%) a ottobre.

Dati che pongono il sistema bancario italiano, secondo quanto riferisce il report, in netta controtendenza rispetto all’atteggiamento dimostrato nell’anno della crisi dai principali competitors dell’area euro, dove il totale degli impieghi ha registrato una flessione dell’1,03%. Un calo generale che non ha risparmiato gli impieghi in Germania (-1,3%), Francia (-0,4%), Spagna (-2,1%) e Olanda (-3,2%).

Inoltre dal report di Abi emerge che è aumentata la raccolta ma è in calo la remunerazione. E’ cresciuto il numero di depositi ma anche le sofferenze. 

A dicembre 2009 il tasso di crescita tendenziale registrato dalla raccolta complessiva delle banche italiane è stato pari al 8,9%, contro il +8,8% registrato a novembre e il +12,4% del dicembre precedente. In calo, pero’, la remunerazione media della raccolta, scesa a dicembre all’1,56% rispetto all’1,63% di novembre. Non si arresta, nel frattempo, il drastico aumento delle sofferenze: il dato di novembre mostra un incremento boom delle soffrenze lorde (+46,5% anno su anno), mentre si conferma in rialzo anche il rapporto tra sofferenze nette/impieghi totali: 1,97% a novembre 2009 contro l’1,24% registrato a dicembre dell’anno precedente.

 


Ma non sono le uniche notizie su Abi. Nella riunione del comitato esecutivo sembra che non sia stato ancora affrontato il rinnovo della carica di Corrado Faissola, che concluderà a primavera il suo secondo mandato ai vertici dell’associazione. Lo ha assicurato, al termine dell’esecutivo, il presidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli, che ha negato categoricamente che l’argomento legato al rinnovo di Faissola sia finito sul tavolo della riunione: ”Assolutamente no”, ha garantito Bazoli precisando che durante la rinuione ”si e’ parlato di Basilea 2”. Bazoli non ha neppure chiarito se sia favorevole a una riconferma di Faissola alla presidenza dell’associazione: ”E’ prematuro”.

 

 

 

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