Servono norme per proteggere i consumatori

“Anche in Italia i banchieri hanno giocato e continuano a giocare con i soldi dei depositanti con allegre concessioni di credito, che hanno generato nel 2009, sofferenze pari a 55 miliardi di euro e crediti incagliati stimati in almeno 110 miliardi di eur”, affermano le associaizoni dei consumatori Adusbef e Federconsumatori in un comunicato.
“Non soltanto le banche americane ne hanno fatte di tutti i colori con il trading”, continuano le associazioni, “causando la sacrosanta reazione del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che ha proposto di fissare nuovi limiti alle dimensioni delle passività e alle pratiche di trading delle grandi banche, per impedire un ritorno alle vecchie abitudini che hanno portato al crollo finanziario”, dichiarano in riferimento all’introduzione di una tassa sulle banche Usa.

“Se in America Obama si è fatto promotore di nuove regole per impedire alle banche, o alle istituzioni finanziarie a cui fanno capo le banche, di possedere, investire o sponsorizzare un hedge fund o un fondo di private equity”, spiegano, “anche in Italia occorrono norme stringenti, per impedire al sistema bancario, obbligato a rafforzare la propria dotazione di capitale eroso proprio dalle sofferenze e dai crediti inesigibili, con un Tier 1 pari al 7% nel 2008 e ben sotto la media europea, di elargire con criteri discrezionali allegri affidamenti ad amici”, propongono le associazioni.

I crack finanziari ed industriali negli ultimi 10 anni hanno bruciato almeno 72 miliardi di euro di risparmio in Italia ove, a parere di Adusbef e Federconsumatori, urge una riforma del sistema creditizio sulla matrice di quella introdotto oltreoceano.
“Oltre al danno paga la beffa”, accusano le associazioni, “i costi salatissimi dei servizi bancari sono tra i più alti del mondo, e invece di diminuire per effetto di fusioni e concentrazioni bancarie, al contrario sono aumentati”.
“Per proteggere i consumatori da future crisi finanziarie anche in Italia occorre studiare norme ad hoc”, concludono le due associazioni.

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