L’allodola non fa primavera

“Venghino signori, che qui c’è il vino buono, le pagine del libro e le melodie del suono, si vive di ricordi, signori, e di giochi, di abbracci sinceri, di baci e di fuochi” ecco le parole con cui Caparezza accompagna i suoi ascoltatori “Fuori dal tunnel”; ebbene dato che in un tunnel, questa volta di incubi, ci è finita recentemente anche la finanza nostrana, come non riflettere su come affrontare l’uscita.
Già, perché il rischio di venire abbagliati dalla luce accecante del recente ottimismo dei mercati (sulla cui sostenibilità reale non sono pochi i dubbi) non è da sottovalutare, così come è elevata la possibilità di confondersi nel giudicare la controparte operativa con cui il risparmiatore decide di rapportarsi, magari affidandosi a venditori di fumo al pari di quelli narrati nella sopraccitata canzone.
La verità è che “il vino buono” non è alla portata di tutti e il rischio di venire abbindolati sulla base di “ricordi e abbracci sinceri” è più che mai una realtà. È per questo che negli investimenti bisogna avere metodo e bussola, così come nel capire le figure professionali che si pongono a livello intermedio; diamo quindi il via al nostro approccio Cartesiano attraverso l’ascolto di voci qualificate, come quella di Marcello Agnello, responsabile sviluppo, selezione e formazione di Copernico SIM.

Sono ormai diverse le realtà che operano nel mondo della consulenza indipendente. Uno scenario in divenire che però rischia di trasformarsi in una giungla di dubbi per l’investitore comune. Supponendo che quest’ultimo sia sprovvisto di una bussola, provate a indicargli cosa dovrebbe convincerlo della vostra unicità.
È certamente vero che la consulenza indipendente sta modificando, almeno sulla carta, lo scenario finanziario in Italia e il cliente è fatto oggetto di molteplici offerte di più interlocutori che, all’interno di un contesto normativo non certamente semplice né chiaramente definito, rischiano di complicare non poco le scelte d’investimento e la decisione, ancora più importante, di chi delegare per effettuarle. Tutti parlano di consulenza perché ormai sembra diventata una moda, utile anche a rifarsi una verginità professionale, come se bastasse un veloce maquillage per diventare esperti consiglieri.
Il cliente oggi trova di tutto sul mercato: banche che propongono check-up gratuiti dei portafogli, persone fisiche che da tempo si autoproclamano uniche depositarie dell’indipendenza ma continuano a non essere riconosciute normativamente, e reti di promotori più o meno monobrand che hanno colto l’occasione, “grazie” alla consulenza finanziaria, per caricare nuovi costi sulle spalle del cliente. Copernico Sim da ormai dieci anni affianca il proprio cliente seguendo la stessa logica e lo stesso stile di sempre: nessun prodotto di casa da vendere, nessun conflitto d’interesse, totale indipendenza da gruppi bancari, assicurativi o finanziari nella consapevolezza che questo sia il solo modo per offrire al cliente il miglior servizio possibile. Crediamo che l’investitore, prima di scegliere l’intermediario cui affidarsi, debba riflettere attentamente analizzandone anche il passato e la storia professionale: chi fino a ieri si è dedicato a tutt’altro ben difficilmente potrà essere all’altezza delle aspettative di consulenza del cliente.

Spostiamo dal lato del professionista. Come avviene in Copernico sim il percorso lavorativo di un neo consulente e quali sono le vostre politiche di reclutamento?
In Copernico Sim preferiamo parlare di selezione più che di reclutamento, vista la logica da studio associato che condividiamo all’interno della società. Selezione, quindi scelta, che deve essere reciproca: noi scegliamo il giovane o il professionista sul quale puntare ma vogliamo che anche quest’ultimo abbia tutte le possibilità di conoscerci bene prima di prendere la sua decisione.
Crediamo e puntiamo molto sui giovani che, nel tempo e al prezzo di non pochi sacrifici, vogliano affermarsi in una professione che sarà sempre più richiesta e necessaria al mercato. Allo stesso tempo offriamo l’opportunità a quei professionisti affermati che già da anni operano nel settore di crescere ancora e di entrare definitivamente in un percorso consulenziale al cui centro è posto il cliente, prima di qualsiasi altro interesse di bottega. L’iter formativo conseguente è personalizzato nel tempo e mirato nei contenuti con l’obiettivo di colmare le lacune tecniche, normative o professionali e di fornire tutti gli strumenti necessari per affrontare in modo nuovo e diverso il mercato e il cliente.
L’articolo completo lo puoi trovare su Soldi,
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