Banche Usa, il pressing di Volcker

Il consigliere economico del presidente Barack Obama, Paul Volcker, la cui audizione al Senato era attesa da tutti, chiede al Congresso di limitare dimensioni e attività delle banche. E propone che hedge fund e fondi di private equity siano liberi di fallire.

 

L’ex presidente della Fed ha fornito i primi dettagli sulla proposta di bloccare l’attività di proprietary trading e ha incassato il consenso del Congresso. Nel dettaglio la riforma che prenderà il suo nome “Volcker Rule” mira a ridurre i possibili rischi finanziari, in quanto vieterebbe agli istituti di credito protetti dallo Stato di effettuare operazioni aggressive, speculazioni o trading. Detto in parole povere alle banche sarà vietato possedere hedge fund, fondi di private equity. Per Volcker «Servono autorità e metodo per evitare che si verifichino fallimenti in grado di minare la base dei mercati finanziari. È essenziale che si eviti eccessivo ricorso alla leva finanziaria e che si insista sulla richiesta di un adeguato livello di capitale e di liquidità», ha detto, ribadendo che tutti gli istituti finanziari – banche commerciali, hedge fund, private equity – che operano sui mercati di capitali «sono e devono essere libere di agire, innovare, investire e di fallire».

E anche il Ministro del Tesoro Timothy Geithner ha rincarato la dose  affermando che la Casa Bianca non farà sconti per i salvataggi avvenuti. E le posizione espresse dal consigliere economico del presidente e del Ministro del Tesoro hanno trovato conferme nel Senato. Il vicesegretario al Tesoro Neal Wolin, ha chiesto ai senatori di inasprire la proposta di riforma finanziaria del Senato. «Il nostro sistema finanziario non sarà veramente stabile e la ripresa non sarà completa, finchè non fisseremo regole nuove e chiare per il mercato finanziario», ha detto Wolin. A favore della «Volcker Rule» si è espresso anche il presidente della commissione Bancaria Chris Dodd, spiegando che «senza una legge del genere il sistema continuerebbe a essere vulnerabile a un’altra crisi».

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!