Insurance, futuro business

Il private banking è un settore che sta continuando a crescere e, nonostante le ripercussioni della crisi finanziaria globale, la clientela ha fatto registrare un incremento nel corso degli ultimi tre anni.
Sebbene la fase di recessione abbia fatto riscontrare una diffusa tendenza dei clienti private a privilegiare investimenti conservativi, la crescente fiducia nei mercati sta portando ad una modifica di questa situazione, che rende il momento propizio anche per proporre nuovi prodotti.
Il 25 gennaio l’Associazione italiana private banking (Aipb), presso Atrium SIA-SSB a Milano, ha organizzato una conferenza che ha avuto come obiettivo quello di dare spazio all’approfondimento del Private Insurance, in occasione della pubblicazione del primo dimensionamento della piazza italiana (oltre fornire un’interessante scorcio sul settore alla fine di un anno cruciale come il 2009).
La ricerca eseguita dall’associazione ha voluto far luce sul dimensionamento e sulle opportunità del mercato, analizzando gli scenari del comparto, l’impatto dello scudo fiscale, le linee di sviluppo di nuovi prodotti specifici, valutandone il potenziale e compiendo un confronto con il panorama internazionale.
Da quanto emerso durante l’incontro, in Italia si sta assistendo alla diffusione di una nuova generazione di prodotti assicurativi molto sofisticati come i Personal Portfolio Bond, polizze assicurative con fondi dedicati che permettono di includere anche parti del patrimonio immobiliare e quote societarie di aziende generalmente controllate da una stessa famiglia, che richiedono la presenza di figure professionali in grado di aiutare i clienti private a individuare con certezza i rischi e le necessità di protezione legate al loro status. Con circa 3.520 milioni di euro di nuova produzione, il mercato di Private Insurance servito dalle banche italiane dedicate alla clientela private, ha contribuito nel 2008 a realizzare l’84% delle vendite complessive di polizze vita.
Grazie ai dati forniti dal rapporto annuale dell’Ufficio studi di Aipb, infatti, la presentazione è stata occasione utile per analizzare la composizione dei portafogli dei clienti del comparto private, oltre che sondare quello che è il sentiment che orienta le scelte d’investimento, componendo delle stime di quello che potrebbe essere il mercato potenziale di questa branca assicurativa. La ricerca ha portato inoltre alla pubblicazione di un libro dal titolo “Il private insurance”, a cura di Marco Oriani, professore ordinario di Economia degli intermediari finanziari presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, e Bruno Zanaboni, segretario generale dell’Associazione italiana private banking, che ha aperto il convegno spiegando la motivazione di questo volume: “Ci siamo accorti dell’esistenza di una forte preoccupazione della clientela private di perdere il capitale investito, cosa purtroppo accaduta in alcuni casi”, ammette il segretario, “o di subire danni al patrimonio familiare”.
L’articolo completo lo puoi trovare su Soldi,
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