Promotori: la previdenza? Un paradosso

Gli utenti della comunità di Bluerating.com quando si tratta di argomenti che li riguardano in prima persona non esitano a esporsi con giudizi anche netti. Così è successo parlando nei giorni scorsi dei 50 PF di Mediolanum accusati di elusione fiscale, così è stato quando si è trattato di capire, partendo dallo spunto offerto dalla prossima quotazione di Banca Fideuram, quale sia il concreto valore di un PF dato l’attuale scenario di mercato in Italia.

 

Non fa eccezione, anzi, il tema del ruolo dell’Anasf in particolare per quanto riguarda all’annoso problema della doppia contribuzione previdenziale. Una situazione che lo stesso Conti Nibali ha più volte chiesto al governo di correggere, destinando i contributi “più proficuamente” per una previdenza complementare. 

 

Un tema sul quale più volte, ricordano i nostri utenti, i promotori hanno chiesto “di farci riconoscere i versamenti Enasarco in modo corretto una volta per tutte”.  Sono “anni che ci pagano come se fossimo plurimandatari, ma di fatto siamo monomandatari” si lamenta un PF, che aggiunge: “una fregatura che dura da troppi anni” e che ormai porta ad avere accumulato “anni di mancati versamenti da recuperare”.

“Ma è un paradosso da sempre che noi PF dobbiamo avere 2 obblighi contributivi”, aggiunge un collega notando come “entrambe (Anasf e Inasarco, ndr) incassano oggi per spendere nel sociale oggi tutto e  domani noi cosa ci ritroveremo? E poi non sarebbe ora di inserire la nostra figura professionale in un ambito definito e non continuare ad essere ibridi”.

 

Una situazione di oggettiva difficoltà che andrebbe corretta, visto che da luogo ad autentiche disparità di trattamento di fronte alla legge. “Prendiamo il mio caso” si sfoga un altro PF, “ho iniziato a 50 anni (prima ero dipendente), devo versare per 20 anni per poter avere qualche diritto sui “miei” soldi, quindi devo lavorare fino a 70 anni”. Un “sopruso ed un’ingiustizia” per chi a 65 anni vuole “avere il diritto, come tutti, ad andare in pensione e godere dei miei sacrifici”. Conclude un altro utente di Bluerating.com: “io darei tutto, se si potesse, alla previdenza complementare! Solo questa è la soluzione al nostro futuro. Gli altri (Inps, Enasarco) sono solo dei palliativi che eludono il vero problema che da anni ci affligge e cioè pagare, pagare, pagare e nulla in cambio!”.

 

Ma allora come uscire da questa situazione? Può l’Anasf fare qualcosa o l’associazione guidata da Conti Nibali andrebbe soppressa non essendo riuscita nell’intento di tutelare i suoi iscritti? Il tema, assieme a quello di una ridefinizione del ruolo del promotore finanziario, il cui valore secondo i nostri utenti “è indubbio, ma finché il suo lavoro remunererà almeno tre livelli manageriali, non se ne esce: l’azienda ci rimette, il PF guadagna poco, il cliente paga molto” è quello su cui vi invitiamo a far sentire la vostra voce, indirizzando i vostri commenti qui

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