2013, banche cinesi all’attacco: verso la conquista dell’Europa?

di Alessandro Santoni

È di pochi giorni fa la notizia che il fondo sovrano cinese (Cic), dopo aver comprato quote rilevanti nel fondo inglese Blackstone e nella banca Usa Morgan Stanley, sarebbe interessata ad acquisire quote nelle aziende italiane ENI, ENEL, Generali. Non ci sarà da stupirsi se nei prossimi anni vedremo in azione non solo il fondo sovrano cinese, ma direttamente le banche cinesi pronte ad acquisire quote rilevanti di banche europee. L’argomentazione poggia su solide basi numeriche.
Andiamo per gradi. Mentre l’Occidente si intrattiene in lunghe e complicate discussioni su quali siano i ratios patrimoniali adatti per evitare nuove crisi finanziarie, in Oriente, e in particolare in Cina, le banche macinano utili.
Nel 2009 due tra le principali banche cinesi, Bank of China e China Construction Bank hanno realizzato profitti, secondo le stime di consensus, pari a circa 20 miliardi di euro e nel 2011, il consensus stima utili combinati pari a 32 miliardi di euro con una crescita superiore al 50%. Per fare un paragone con le banche italiane, gli utili prodotti nel 2009 dalle due banche cinesi (20 miliardi di euro) equivalgono all’attuale capitalizzazione di borsa di MPS, UBI, Banco Popolare, BPM, BPER messe insieme. In un anno due banche cinesi hanno prodotto utili per acquisire più del 35% del mercato bancario italiano. Se considerassimo gli utili cumulati dalle due banche cinesi nei prossimi due anni (2011 e 2012), questi basterebbero ad acquisire anche UniCredit e il 70% di Intesa Sanpaolo.
L’articolo completo lo puoi trovare su Soldi,
in edicola in questi giorni

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!