Quanti ostacoli nel cambio conto

di Rosario Barrile

La scelta di cambiare il proprio conto corrente si rivela spesso per il cliente bancario una vera e propria corsa a ostacoli. Una volta individuata l’offerta “più appetibile”, la decisione di chiudere il vecchio conto può riservare infatti sorprese sgradevoli.
Tra le difficoltà in grado di ridurre la propensione a cambiare il conto corrente da parte degli italiani incide inoltre un fattore accessorio, ma non per questo secondario: l’ancora parziale automatismo nel trasferimento dei servizi che risiedono sul vecchio conto corrente.
Facciamo il punto della situazione con Massimo Roccia, segretario di PattiChiari. “Fin dal 2004 il Consorzio ha investito risorse per ridurre le barriere informative e consentire alla clientela italiana di scegliere il conto corrente più adatto per le proprie esigenze. Abbiamo definito uno standard che consente di capire i contenuti del prodotto e determinarne il prezzo, ovvero l’Indicatore Sintetico di Costo che è stato acquisito dalla Banca d’Italia e inserito all’interno della regolamentazione di Vigilanza sulla Trasparenza. Negli ultimi tre anni abbiamo raddoppiato il numero degli accessi al motore “Conti Corrente a Confronto”: siamo passati da poco meno di 3milioni e 800.000 dei primi tre anni a quasi 7 milioni a dicembre 2009. Oggi stiamo lavorando per far sì che tutti questi servizi, compresi bonifici e Rid siano trasferibili insieme al conto corrente quando il cliente dedice di passare da una banca all’altra. Permettere al cliente di potersi spostare da un operatore all’altro è a nostro giudizio l’unica via per favorire la concorrenza”. Ma quali sono oggi in media i tempi tecnici per trasferire i servizi dal vecchio al nuovo conto?
“I tempi richiesti dipendono dalla complessità del conto e dalla quantità e tipologia dei servizi inclusi. Per il trasferimento del conto corrente base, l’85% delle banche impiega meno di dieci giorni. Per quello invece più evoluto, comprensivo di carta di credito, il 65% delle banche impiega meno di diciotto giorni. Tramite una piattaforma telematica interna che collega tutte le banche italiane siamo riusciti ad abbattere in misura consistente i tempi di trasferimento del conto e dell’affidamento di tutti i servizi al nuovo istituto. I ritardi più lunghi – puntualizza Roccia – investono generalmente il trasferimento automatico dei prodotti a lungo termine, come ad esempio il mutuo: spesso quando i clienti attivano il trasferimento del conto non ricordano alcuni dati essenziali. In questo caso la lentezza del procedimento è legata alla trasmissione di dati non completi che ostacolano il riconoscimento della procedura da parte della nuova banca d’appoggio.
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